Un brano de “Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello è stato oggetto di analisi e interpretazione da parte degli studenti nella seconda simulazione in vista dell’esame di Maturità 2019. Si tratta probabilmente del romanzo più famoso e riuscito della produzione letteraria dell’autore siciliano premio Nobel per la Letteratura. Il fu Mattia Pascal (non con la maiuscola, come è stato erroneamente scritto sulla traccia della simulazione) fu scritto in uno dei periodi più difficili della vita di Pirandello. Seppur scritto in un momento complicato, fu il suo più grande successo. Il brano scelto per l’analisi e la comprensione del testo è nel quindicesimo capitolo, quello in cui si racconta la perdita dell’identità, che è il tema al centro di tutta l’opera. Il racconto della perdita dell’identità sociale ed esistenziale di Adriano Meis è l’occasione per Pirandello di raccontare e descrivere la condizione dell’uomo a inizio Novecento. (agg. di Silvana Palazzo)
IL FU MATTIA PASCAL DI PIRANDELLO
Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello è stato scelto dal ministero dell’istruzione come simulazione per la seconda prova in vista dell’esame di maturità in programma al termine dell’anno scolastico 2018-2019. L’opera, pubblicata per la prima volta nel 1904, sarà quindi oggetto di analisi e interpretazione, così come stabilito nel nuovo esame di quinta superiore. “Il fu Mattia Pascal” può essere considerato il romanzo più noto al grande pubblico dell’autore siciliano Pirandello, premio Nobel per la Letteratura nel 1934. Un’opera che il genio di Agrigento scrisse in uno dei periodi più complicati dalle propria vita, dopo che una frana danneggiò in maniera importante una miniera di zolfo di Aragona da cui la famiglia Pirandello traeva sostentamento, e dopo che la moglie Antonietta si ammalò di gelosia delirante e paranoica. “Il fu Mattia Pascal” venne pubblicato inizialmente a puntate sulla rivista “Nuova Antologia”, poi in un volume unico nel 1904.
PRIMO SUCCESSO DI LUIGI PIRANDELLO
Gli studenti dovranno analizzare in particolare il quindicesimo capitolo, quello in cui il protagonista dell’opera, Mattia Pascal/Adriano Mesi, perde la propria identità, che è poi anche il tema centrale dell’intera opera, e inizia a vagare senza meta per le strade di Roma. E’ in quel capitolo che Mattia perde nel giro di poco tempo la seconda figlia (morta all’età di appena un anno dopo che la sua gemellina era già spirata), e la madre. Un doppio tragico evento che segna inesorabile Pascal/Mesi che decide così di uscire di casa e girovagare per un’intera notte per il paese e le campagne, fino a ritrovarsi nel podere della Stia. Qui incontrerà un uomo che lo consolerà e che lo inviterà a farsi forza e ad andare avanti. Dopo quella doppia perdita, Mattia lascerà l’Italia per trasferirsi prima in Francia e poi a Montecarlo, dove grazie ad alcune vincite al casinò diventerà ricchissimo. Durante quel periodo di permanenza oltre i confini, viene scoperto un cadavere nel Belpaese che tutti credono appartenere proprio a Pascal: questi può così rifarsi una nuova vita sotto lo pseudonimo di Adriano Mesi. Ma non vogliamo svelarvi altro…