Da oltre 50 anni Salvagnini progetta, produce e vende macchine e sistemi flessibili per la lavorazione della lamiera: pannellatrici, punzonatrici, presse piegatrici, sistemi per il taglio laser, linee FMS, dispositivi per la logistica integrata e software. Il gruppo di Sarego (Vicenza) soddisfa esigenze produttive globali, garantendo una copertura capillare grazie alle sue 23 società operative dislocate in tutto il mondo, ma è fortemente radicato sul territorio: “Tre dei nostri quattro stabilimenti produttivi sono localizzati in Italia”, sottolinea Tommaso Bonuzzi, sales director di Salvagnini (nella foto).
Cosa contraddistingue i vostri prodotti sul mercato italiano?
L’efficienza di processo rimane senza dubbio l’elemento distintivo di Salvagnini. Ma oggi ci siamo spinti oltre, spostando l’attenzione dall’efficienza di processo a quella di fabbrica e mettendo a disposizione dell’uomo gli strumenti adatti per passare dalle parole ai fatti in quella che definiamo automazione flessibile. In questo senso abbiamo proposto la Social Industry, una combinazione di processi adattivi, efficienti e automatici, perfettamente bilanciati, interconnessi all’interno e all’esterno dall’azienda, rispettosi dell’uomo e dell’ambiente, in grado di comunicare tra loro, di eliminare i tempi morti di lavorazione, di massimizzare la produttività, e di effettuare una produzione personalizzata, minimizzando gli scarti e i consumi. E la centralità dell’uomo ne è elemento fondamentale: l’uomo fa finalmente qualcosa di diverso rispetto al passato, gestisce e controlla le macchine da remoto, collabora con loro eliminando tutte le attività a basso valore aggiunto e per certi versi alienanti, esprimendo totalmente il proprio potenziale.
Come vede il mercato italiano? I provvedimenti del piano Industria 4.0 come hanno impattato sul nostro business e quanto li reputate importanti per gli investimenti futuri?
In generale direi che negli ultimi anni il mercato italiano è stato trainato dal piano Industria 4.0, che ha consentito e consente un importante rinnovamento del parco tecnologico aziendale. Superato questo divide infrastrutturale è il momento di crescere in termini culturali: Industria 4.0 è un paradigma rivoluzionario che deve penetrare tutti i dipartimenti aziendali fino a superarne i confini, e fino a valicare i confini delle singole organizzazioni, facendosi sistema. Solo una rivoluzione sistemica ad ampio raggio ci consentirà di apprezzarne a pieno le potenzialità.
Settori di sbocco più vivaci e di interesse per voi?
I settori di sbocco sono quelli tradizionali: se il settore della subfornitura rimane probabilmente il più vivace, anche HVAC, HORECA, quadristica industriale ed elevatori si dimostrano dinamici ed in salute.
Cosa esporrete e cosa vi aspettate da LAMIERA 2019?
Per Salvagnini LAMIERA 2019 è un appuntamento importante, la principale fiera italiana del nostro settore di riferimento. Se è vero che il focus della clientela si sta sempre più spostando dalla macchina al processo produttivo, che sono proprio i clienti a chiederci un aiuto per gestire meglio i loro processi, che le aziende non sono solo alla ricerca della macchina più evoluta e performante ma valutano anche come poterne sfruttare al meglio le potenzialità, Salvagnini risponde con un esempio di Social Industry, una soluzione di processo efficiente, un sistema di macchine adattative ed automatiche interconnesse fra loro e totalmente al servizio dell’uomo e del suo intelletto. E’ il visitatore a scegliere cosa produrre, tra una gamma di oggetti disponibili, è ancora il visitatore a customizzare il proprio oggetto ed ad avviare il processo produttivo; le tecnologie coinvolte (taglio laser a fibra ad alte dinamiche L5, pannellatrice P2L-2120 e pressa piegatrice B3.AU-TO, al suo esordio ufficiale in Italia) collaboreranno nella produzione dell’oggetto scelto. Ciascuna macchina è connessa alle altre da carrelli autoguidati SGV capaci di muoversi autonomamente tra esse, gestendo al meglio il flusso dei semilavorati da approvvigionare alle diverse tecnologie secondo il più logico ed ottimizzato iter produttivo. Una fabbrica perfettamente bilanciata, con cui produrre ciò che si vuole, quando occorre e nella quantità necessaria. Insomma, esporremo l’Industria 4.0 dei fatti concreti e non delle parole.