L’ora legale sarà abolita da marzo 2021, una decisione che ha l’ok del Parlamento dell’Unione Europea e che deriva da tanti motivi. Tra questi c’è anche quello legato al cuore, infatti lo spostamento repentino del ritmo circadiano può portare nei soggetti a rischio a una maggiore probabilità di infarto. Il cronobiologo dell’Università di Ferrara ha raccolto alcuni dati importanti sulla correlazione tra l’infarto e l’ora legale sulla quale ha tenuto una relazione dal titolo “Ora legale, ritmi circadiani e salute” al congresso della Società italiana di medicina interna Emilia Romagna e Marche che si è tenuto per la quarantesima volta all’Ospedale Maggiore. Sicuramente c’è da fare attenzione a particolari come questi che sono ben più importanti di altri legati magari alla giornata più lunga o alla possibilità di recuperare ore di sonno. (agg. di Matteo Fantozzi)
VOTO CONTRARIO ITALIA
La larga maggioranza del Parlamento Europeo ha approvato la proposta della Commissione europea di abolire il cambio di ora, da ora legale a ora solare e viceversa. Un passaggio che sarà graduale: gli eurodeputati hanno infatti ridimensionato la proposta della Commissione, facendo slittare l’introduzione dal 2019 al 2021, chiedendo inoltre di concordare preventivamente una soluzione comune con i governi. Come riporta il Corriere della Sera, l’Italia guida il gruppo dei contrari, contrapposto all’alleanza nordica: gli esponenti di Lega, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Forza Italia hanno votato compatti per il no alla proposta, con il dem Nicola Danti che ha evidenziato che «quella del cambio delle lancette è una tradizione che porta svariati benefici: giornate più lunghe, risparmi energetici, più attività all’aria aperta. La decisione è quindi abbastanza assurda: sono ben altre le cose di cui dovremmo occuparci per risolvere i veri problemi dei cittadini europei. Per non parlare dei risparmi energetici durante l’estate: quasi 100 milioni di euro all’anno per l’Italia». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
OGNI PAESE DECIDERÀ IL PROPRIO FUSO
Un voto a suo modo storico quello degli eurodeputati e che cambierà ogni cosa a partire da marzo del 2021: da allora ci sarà la fine del cambio dell’ora legale e di quel sistema che è in vigore dal lontano 1980 anche se ad oggi ancora molti Stati membri sono schierati su posizioni opposte sull’argomento. Contrariamente a quanto avrebbe voluto la Commissione Europea, decisa a porre fine all’alternanza a partire da quest’anno, il Parlamento invece ha deciso ufficialmente per lo slittamento due anni dopo: infatti la risoluzione legislativa in merito è stata approvata da 410 deputati anche se il fronte degli oppositori non è certo esiguo con 192 voti contro e 51 astenuti. Tuttavia, i singoli Stati Membri potranno, come è stato proposto dalla stessa Commissione viste anche le divisioni registrate da Stato a Stato, mantenere il proprio diritto a decidere per sé il fuso orario che preferiscono. (agg. di R. G. Flore)
ORA LEGALE ABOLITA DA MARZO 2021
La rivoluzione è giunta e ora saranno i singoli Stati a dover intervenire, eventualmente, per poter ancora vedere l’ora legale alternata all’ora solare: dopo il lunghissimo iter politico, l’Europarlamento ha dato l’ok all’abolizione del passaggio dall’ora solare a quella legale con una risoluzione votata da 410 Sì, 192 contrari e 51 astensione. Nello stesso giorno in cui il Parlamento Ue ha dato il via libera alla riforma sul Copyright, altra importantissima riforma – per l’impatto sociale – passa dall’Europa e arriverà nei singoli parlamenti degli Stati Membri nelle prossime settimane. In base al testo approvato a Strasburgo, a marzo 2021 sarà l’ultimo cambio stagionale dell’ora in tutta l’Unione Europea: i singoli Paesi dopo quel limite potranno tenere sempre e solo l’ora solare oppure decidere di impostare un proprio fuso orario interno che però resterà, a quel punto, “fisso” per tutto l’anno.
“OGNI STATO DECIDERÀ IL FUSO ORARIO”
La Commissione Ue può presentare una proposta legislativa «per rinviare la data di applicazione della direttiva fino al un massimo di 12 mesi se ritiene che le disposizioni previste possano pregiudicare in modo significativo e permanente il corretto funzionamento del mercato interno», si legge nella risoluzione approvata dal Parlamento Ue. Ricordiamo che, a seguito della valutazione votata da 4,6 milioni di cittadini Ue (con l’84% dei voti favorevoli), la Commissione Ue ha già presentato la proposta che dovrà «essere concordata tra il Parlamento e il Consiglio per entrare in vigore». Nei prossimi anni resta dunque invariata la legislazione: l’ultima domenica di marzo si insedia l’ora legale mentre l’ultima domenica di ottobre ritorna quella solare. Tutto pronto per il weekend in arrivo con il passaggio ufficiale all’ora legale, con l’orario che verrà spostato in avanti di un’ora, passando direttamente dalle 2:00 alle 3:00: sarà una delle ultime volte…