Avete avuto problemi in Italia? Diremmo, salvo qualche piccolo caso, di no: ma se voi viveste in Marocco stamane il risveglio sarebbe stato piuttosto caotico. Se ne sarà accorto Papa Francesco in questi giorni in Viaggio Apostolico proprio nelle terre marocchine. In quel Paese l’ora legale è stata abolita dallo scorso 28 ottobre (per decreto dell’esecutivo guidato da Saaladdine El Othmani) ma stamattina pc, smartphone e orologi con aggiornamento automatico di data e ora hanno comunque aggiornato il loro orario sulla nuova ora legale creando un tilt in tutto il Marocco difficilmente spiegabile. Moschee che hanno fatto due volte l’appello alla prima preghiera mattutina, ma anche treni in orario con passeggeri in ritardo e il nodo-apertura negozi rimasta insoluta: il Marocco aveva abolito il tutto tra le polemiche di mezza Africa ma anche dopo questo tilt provocato dal cambio d’ora automatico il Governo tira dritto annunciando che le lancette non torneranno più sull’ora legale e si fermano su quella solare, tranne durante il periodo del Ramadan dove si sospende la decisione governativa «togliendo l’ora in più e riportando il Marocco ai parametri del tempo medio di Greenwich (GMT), per arrivare un’ora prima all’interruzione del digiuno», spiega Tg Com24. (agg. di Niccolò Magnani)
RECORD DI RITARDATARI
L’ora legale è tornata per rubarvi un’ora di sonno, ma d’altra parte ne guadagnate una per stare alla luce durante il giorno. Due facce della stessa medaglia del cambio d’ora. E mentre divampa il dibattito tra “legalisti” e “solaristi”, ecco qualche consiglio per affrontare al meglio questo passaggio. C’è uno psicologo, David A. Ellis, che ha esaminato un campione di oltre due milioni di appuntamenti divisi in circa vent’anni di tempo fissati su posti di lavoro pubblici e privati la settimana prima e quella dopo il cambio dell’ora legale. Ha scoperto un aumento dei ritardi dell’11 per cento dopo lo spostamento di un’ora delle lancette. Ma il passaggio dall’ora solare a quella legale ha effetti anche per quanto riguarda gli incidenti sui posti di lavoro. Secondo uno studio pubblicato dal Journal of Applied Psychology, che ha tenuto conto degli infortuni sul lavoro tra il 1983 e il 2009, l’ora legale provoca un aumento degli incidenti, soprattutto per chi lavora nelle miniere, che si aggira sul 6%. (Agg. di Silvana Palazzo)
ORA LEGALE 2019, I CONSIGLI PER I RUNNER
L’ora legale sta tornando ed è pronta a scombinare i piani dei runner. Sì, il cambio d’ora incide anche sull’allenamento. In linea di massima è il nostro orologio biologico a decidere se siamo mattinieri o se il top della condizione psicofisica arriva in un altro momento della giornata. Ma questo orologio è legato all’alternarsi del giorno e della notte, regola la veglia e il sonno, influendo anche su molti dei nostri comportamenti e abitudini. Si parla a questo proposito di ritmi circadiani. Bisogna dunque identificare il momento in cui correre e adeguare l’alimentazione, non solo il pasto più vicino al momento della corsa. Come riportato da Sportmediaset, correndo al mattino, moltiplicate l’attivazione metabolica. Invece fare attività in pausa pranzo durante il periodo dell’ora legale significa affrontare le ore più calde della giornata, abituando l’organismo ad agire subito sulla termoregolazione. Invece correre di sera, quando si è stanchi mentalmente e fisicamente, permette di allenare anche il cervello oltre che il corpo. (Agg. di Silvana Palazzo)
ORA LEGALE 2019, EFFETTO JAT LAG PER I PIU PICCOLI
Va verso l’addio l’ora solare: dalle 2 di questa notte entrerà infatti in vigore l’ora legale 2019, che scandirà le nostre vite fino al prossimo 27 ottobre, quando riporteremo indietro le lancette di 60 minuti. A partire da domani mattina, indicativamente per i prossimi 2/3 giorni o forse anche di più, accuseremo il colpo del cambio dell’ora: sonnolenza, apatia e umore a terra. Sintomi che si verificheranno non soltanto negli adulti ma anche fra i più piccoli. Alberto Villani, responsabile Pediatria Generale e Malattie Infettive dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, ha cercato di dare qualche consiglio ai genitori per fa superare il prima possibile gli effetti negativi del cambio dell’ora ai bimbi, che «può comportare eccezionalmente effetti simili al jet-lag». Secondo il dottore, i più giovani potranno esternare «Irritabilità, minor concentrazione, malumore, sonnolenza. Ma in 2-3 giorni tutto torna normale». A riguardo è fondamentale mantenere i soliti orari e soprattutto, che non si vada a letto oltre le 21:30 di sera. Insomma, armiamoci di pazienza, e nel giro di una settimana il nostro corpo si sarà nuovamente abituato al cambio dell’ora. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ORA LEGALE 2019, ORA SOLARE VERSO L’ADDIO
Nella notte che sta per arrivare, fra sabato 30 e domenica 31 marzo, scatterà l’ora legale 2019. Tireremo le lancette avanti di un’ora, dormendo quindi di meno, per poi recuperare i 60 minuti persi il prossimo autunno. Perché spostiamo l’ora avanti? Semplicemente per avere maggiore luce solare durante il giorno, e di conseguenza un risparmio energetico. In base alle stime effettuate, grazie al passaggio dell’ora dalla solare alla legale potremmo risparmiare circa 510 milioni di kilowattora, che corrisponde a quanto consumano mediamente in un anno 200mila famiglie. Tenendo conto che ogni kilowattora costa attorno ai 20 centesimi di euro, si arriva all’importante cifra di 100 milioni di euro. Inoltre potremmo ottenere benefici anche dal punto di vista ambientale, visto che verranno emesse 250mila tonnellate di anidride carbonica in meno nell’atmosfera. Solamente negli ultimi 15 anni sono state risparmiati grazie al cambio d’ora circa 9 miliardi e 100 milioni di kilowattora (quanto consuma in un anno la Sardegna), per un risparmio ai cittadini pari ad un miliardo e 545 milioni di euro. Vi sono comunque alcune associazione che pensano che i danni siano maggiori dei benefici, come ad esempio il Codacons: qui sotto il loro pensiero. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ORA LEGALE 2019, L’ORA SOLARE TORNA AD OTTOBRE
Manca poco al passaggio dall’ora solare a quella legale 2019, uno degli appuntamenti maggiormente temuti da milioni di cittadini, soprattutto per coloro che domattina dovranno alzarsi per andare a lavorare: alle 2 di notte tireremo avanti le lancette di un’ora, di conseguenza, si dormiranno 60 minuti di meno. Un cambiamento d’orario che potrebbe sembrare banale ma che incide e non poco sull’umore e sulla salute dei cittadini italiani. Anche per questo il Codacons, l’associazione dei consumatori, ha accolto con entusiasmo la decisione dell’Unione Europea di abolire il cambio ora dal 2021: «In base ai nostri sondaggi l’80% dei cittadini italiani si dice contrario al cambio delle lancette dell’orologio da eseguire due volte l’anno – spiega il presidente Carlo Rienzi – come da sempre sostenuto dal Codacons i costi relativi al passaggio all’ora legale sono decisamente superiori ai benefici: lo sfasamento di un’ora determina conseguenze sia a livello di umore, sia a livello fisico per circa il 15% dei cittadini, e produce disturbi del sonno in un bambino su due». Secondo l’associazione dei consumatori, i benefici del cambio ora, in poche parole, un’ora di luce in più, sono decisamente inferiori rispetto ai danni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ORA LEGALE 2019, L’ORA SOLARE VA IN SOFFITTA
Questa notte entrerà in vigore l’ora legale 2019: diremo addio all’ora solare, o meglio, arrivederci, visto che fra sei mesi, il prossimo ottobre, cambieremo nuovamente l’ora. Attenzione però, è una sorta di credenza popolare il fatto che in tutto il mondo venga adottata l’ora legale. Se la pratica è comune in tutte le nazioni dell’Unione Europea, più la Svizzera e i paesi dell’est, vi sono alcuni stati “indipendenti”, a cominciare dall’Islanda e dalla Turchia, che hanno già eliminato il cambio dell’ora, adottando solo quella legale. Anche negli Stati Uniti vi sono alcune eccezioni, visto che Arizona, Hawaii, le Isole Vergini, Samoa Americane, Guam, Isole Marianne Settentrionali e i territori di Porto Rico, non usano l’ora legale, e lo stesso fanno i paesi caraibici. La situazione si complica ulteriormente in Sud America, dove l’Argentina ha optato per l’ora legale permanente, mentre all’interno del Brasile vi sono alcune regioni del sud che utilizzano la legale da novembre e febbraio, e una situazione simile si verifica in Paraguay, Uruguay e nelle isole Falkland. Situazione diametralmente opposta invece in Colombia ed Ecuador, dove viene sempre utilizzata l’ora solare, così come in Perù e in Venezuela. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ORA LEGALE 2019, OGGI L’ARRIVEDERCI ALL’ORA SOLARE
A partire dalle ore 2 della notte che arriverà, quella fra sabato 30 e domenica 31 marzo, diremo addio all’ora solare per entrare ufficialmente nell’ora legale 2019. Dormiremo un’ora in meno, perché le 2 diverranno “magicamente” le 3, ma potremmo godere di un’ora di luce in più. Con il cambio dell’ora inizierà un lento percorso che ci avvicinerà inesorabilmente alla stagione estiva, che comincerà il prossimo 21 giugno con il solstizio d’estate, il giorno dell’anno in cui godremo delle maggiori ore di sole. Numerose le curiosità sul cambio dell’ora, molte delle quali racchiuse dal professore della Tufts University, Michael Downing, nel suo libro “Spring Forward: The Annual Madness of Daylight Saving Time”. Anni addietro la confusione regnava sovrana su tale argomento: «Nel 1965 – scrive ad esempio Downing – qualcuno si era trasferito in una struttura di 18 piani di uffici a St. Paul, nel Minnesota e ha scoperto che ospitava 9 piani di impiegati che osservavano [l’ora legale] e 9 piani di impiegati che non la osservava». Nel 1963, invece, il presidente della Jugoslavia Tito, andò in vista negli Stati Uniti, ma non trovò nessuno ad aspettarlo visto che nella città in cui era atterrato il suo aereo nessuno aveva messo avanti le lancette, come invece avevano fatto nel resto dello stato. La situazione migliorò solo nel 1966, quando entrò in vigore negli Stati Uniti l’Uniform Time Act che regolarizzò appunto l’orario. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ORA LEGALE 2019: OGGI L’ADDIO ALL’ORA SOLARE
Ora Legale 2019: sta arrivando il momento di spostare le lancette dell’orologio. Nella notte tra il 30 e il 31 marzo bisogna muoverle in avanti di un’ora per dire addio all’ora solare e accogliere l’ora legale 2019. Chi adora l’estate esulta perché, anche se perderemo un’ora di sonno, fino al 28 ottobre guadagneremo un’ora di luce in più al giorno. L’ora legale 2019 dunque ci accompagnerà fino all’ultima domenica di ottobre, quando tornerà in vigore l’ora solare e dovremo spostare le lancette dell’orologio un’ora indietro. Ma intanto il dibattito verte sull’abolizione del cambio orario stagionale e sulla decisione di lasciare decidere ai singoli paesi europei se spostare o meno le lancette. Questa situazione preoccupa le compagnie aere. Le nuove regole incideranno sulla pianificazione della flotta, sull’organizzazione dell’equipaggio e dei vettori che operano in Europa. La IATA, associazione internazionale per il trasporto aereo, teme che l’industria dell’aviazione venga lasciata nel caos senza una sincronizzazione tra tutti i paesi europei. «Se ad esempio Francia e Germania non hanno lo stesso fuso orario, bisogna cambiare tre volte l’orologio quando si viaggia da Amsterdam a Strasburgo. Dobbiamo assolutamente avere un approccio coordinato tra paesi e più tempo», ha dichiarato il rappresentante Philippe Morin ad Euronews.
ORA LEGALE 2019, FA MALE ALLA SALUTE?
Ma torniamo al presente. Il passaggio dall’ora solare a quella legale (e viceversa) può sembrare un cambiamento irrilevante, ma ha invece effetti sulla nostra vita quotidiana e fisici. Ricerche scientifiche hanno infatti dimostrato che il cambio dell’ora ci scombussola un po’. Fin dalla sua introduzione, l’ora legale ha trovato oppositori preoccupati delle sue conseguenze dal punto di vista dell’efficienza lavorativa e della salute. Soprattutto rispetto al sonno. Winston Churchill liquidò la questione con un’espressione lapidaria: «Uno sbadiglio in più nelle mattine di aprile, un sonnellino in più nelle mattine di settembre». L’interesse nei confronti degli effetti legati al cambiamento orario trova ragione nel fatto che le attività fisiologiche dell’organismo sono organizzate secondo ritmi biologici di diversa durata. La faccenda è complessa e tira in ballo la cronobiologia. Ad esempio, ci sono studi che hanno esaminato la correlazione tra l’ora legale e gli infarti, verificando che cresce, anche se di poco solo nei soggetti a rischio, il rischio di infarto. A raccogliere i dati è stato il cronobiologo Roberto Manfredini, dell’Università di Ferrara, il quale ha tenuto una relazione su “Ora legale, ritmi circadiani e salute” in occasione del 40esimo congresso della Società italiana di medicina interna Emilia-Romagna e Marche, che si è tenuto all’ospedale Maggiore. «In pratica, la luce attiva una sorta di interruttore, che dà un segnale di blocco della melatonina e il via alle attività. Il buio invece trasmette un segnale inverso, cioè attiva la melatonina, dando così il via al sonno e dunque al riposo. È un meccanismo che coinvolge tutte le nostre cellule e quindi tutti i nostri organi».
LA SINDROME DA ORA LEGALE 2019
Se ci vuole solo un attimo a spostare le lancette dell’orologio, serve invece più tempo all’organismo per abituarsi al ritorno dell’ora legale. I ritmi del sonno, dell’appetito e delle capacità psicofisiche vengono temporaneamente sconvolti. Nella maggior parte delle persone gli effetti hanno breve durata e lieve entità, ma per chi è ansioso o depresso è più difficile “sincronizzare” il proprio orologio interno. Si rischia dunque di provare una sensazione continua di stanchezza, difficoltà di concentrazione e mal di testa. Ma le “vittime” del cambio dell’ora sono anche gli abitudinari. Si può accusare qualche irregolarità intestinale o avere poco appetito, faticare a prendere sonno… Lo ha spiegato il colonnello Mario Giuliacci, secondo cui è proprio sui ritmi del sonno che si avvertono le conseguenze del passaggio dall’ora solare a quella legale. Quando la luminosità del giorno si attenua la ghiandola pineale viene stimolata a produrre la melatonina, il cosiddetto “messaggero del sonno”. Questo dunque può andare un po’ in confusione con il cambio dell’ora.
ORA LEGALE 2019 O SOLARE?
Per quanto riguarda l’abolizione del cambio d’ora, cioè del passaggio dall’ora legale a quella solare, e viceversa, produrrà inevitabilmente degli effetti. Se l’Italia dovesse scegliere l’ora solare, attestandosi quindi solo su questa, l’effetto sarà quello del crepuscolo anticipato. Nelle stagioni di maggiore luminosità diurna l’alba arriverà a orari nei quali pochi ne gioveranno, inoltre dovremo accendere prima i lampadari a cena. Mantenendo l’ora legale anche d’inverno, si può prolungare il buio mattutino fino a dopo l’ora di apertura di scuole, uffici e attività commerciali. L’Italia dovrà scegliere se illuminare le mattinate autunnali e invernali o le serate primaverili ed estive. E questo vuol dire che scegliere se privilegiare il tempo del lavoro o quello del riposo. C’è poi chi evidenzia un altro aspetto, meno pratico ma decisamente simbolico. L’Europa che decide di lasciare agli Stati membri la decisione rinuncia così ad un fattore di unificazione. Non è sicuramente un dramma, se pensiamo alla società integrata degli Stati Uniti, ma è comunque un segno.