E’ di fatto oggi la giornata clou – almeno dal punto di vista politico – del Congresso Mondiale delle Famiglie a Verona. Già nella prima giornata sono state molte le polemiche scaturite dal tenore di alcuni interventi ma soprattutto dalla distribuzione di un gadget di gomma a forma di feto da parte degli organizzatori. Molta attesa ruota oggi intorno alla partecipazione di Matteo Salvini: l’intervento del ministro è previsto a partire dalle ore 16, ma il vicepremier non sarà l’unico esponente politico a prendere parte all’evento. Insieme a lui ci saranno anche il ministro dell’Istruzione Bussetti, quello della Famiglia, Lorenzo Fontana, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia ed Elisabetta Gardini di Forza Italia. Da capire il tono e i contenuti che Salvini deciderà di affidare al suo intervento, inserito in un contesto come quello del Congresso che in questi giorni è stato oggetto di critiche da più parti. (agg. di Dario D’Angelo)
LE PAROLE DI SPADAFORA
Il congresso della famiglia in corso a Verona sembra aver ulteriormente allontanato il Movimento 5 Stelle e la Lega, già notoriamente distanti su diversi temi. A conferma di quanto le crepe siano profonde, ci ha pensato Vincenzo Spadafora, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle pari opportunità e giovani del Movimento 5 Stelle, che intervistato quest’oggi dai microfoni de Il Fatto Quotidiano ha ammesso: «A Roma si celebreranno le idee e il futuro – le parole in riferimento ad una manifestazione con 600 ragazzi in programma nella capitale, come risposta al congresso famiglie – a Verona si rivanga il passato. La senatrice – ha aggiunto riferendosi alla presenza ieri a Verona della grillina Tiziana Drago – è intervenuta esprimendo un’opinione personale. Credo abbia sbagliato: siamo noti per discutere vivacemente al nostro interno, avrebbe potuto rappresentare a noi le sue idee. Ha preferito avere un momento di visibilità: non rappresenta la nostra posizione». Spadafora ha quindi voluto rimarcare ancora di più, se ancora ve ne fosse bisogno, la diversità di vedute rispetto alla Lega: «Sarebbe preoccupante se le tesi di Verona diventassero un programma di governo. Finché ci saremo noi, questo non accadrà mai: non ci alleeremo in futuro, né a livello nazionale né locale». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CONGRESSO FAMIGLIA A VERONA: OGGI SALVINI
Entra nel vivo il Congresso mondiale delle famiglie iniziato ieri in quel di Verona. Oggi sono infatti attesi i pezzi politici da 90 in Veneto, a cominciare dal ministro dell’interno, Matteo Salvini. In un clima a dir poco teso, fomentato anche da alcuni slogan discutibili e dal feto-gadget che ha fatto in breve tempo il giro del web, il titolare del Viminale farà la sua presenza, anche se ha voluto già mettere le cose in chiaro nella giornata di ieri: «La legge sull’aborto non si tocca, sui diritti nessun passo indietro. Si ragiona su come aiutare le famiglie italiane: mamme e papà, coi bimbi e coi nonni, e usicre da una situazione di povertà che a volte, dopo la nascita di un figlio, ti entra in casa». Nonostante il vice premier “metta le mani avanti”, resta sullo sfondo lo scontro acceso con il Movimento 5 Stelle, che durante le settimane precedenti ha invitato a boicottare l’evento, con Di Maio che ha più volte definito il congresso come “sfigati” e “da Medioevo”. La sensazione è che anche gli stessi politici che hanno partecipato o che parteciperanno all’evento, vogliano prendere le distanze da certi slogan e certe idee, come ad esempio ha fatto chiaramente capire il ministro dell’istruzione Bussetti, che si è affrettato a dire: «Ho dato la mia disponibilità ma questo non significa sposare l’ideologia o l’idea di chi ha organizzato il convengo». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CONGRESSO FAMIGLIA VERONA: DRAGO FA INFURIARE IL M5S
La scelta della senatrice Tiziana Drago di partecipare al Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona ha suscitato irritazione ai vertici del Movimento 5 Stelle. Viene considerata «assolutamente inopportuna» da fonti M5s interpellate dall’AdnKronos. La senatrice Drago ieri ha informato i vertici del gruppo parlamentare al Senato che sarebbe andata al Congresso di Verona. «Alla senatrice è stato ribadito che la posizione del Movimento 5 Stelle sull’argomento è chiara». Più volte il capo politico Luigi Di Maio ha preso le distanze dal Congresso sulla Famiglia, evidenziando che «nessuno dei nostri» avrebbe preso parte all’evento. Ma Drago ha deciso di non seguire questa linea. «Il M5S non è quella realtà collegata solo alle dichiarazioni di questi ultimi giorni, vi sono senatori e deputati che hanno aperture verso la famiglia naturale», ha dichiarato la senatrice dal palco. Un eventuale deferimento di Drago ora viene considerato «non necessario» anche perché i probiviri «hanno tutti gli strumenti per aprire un’istruttoria se lo ritengono opportuno». (agg. di Silvana Palazzo)
GANDOLFINI: “ABORTO È OMICIDIO”
«L’aborto è omicidio di bambino in utero, con la legge 194 in Italia sono stati uccisi sei milioni di bambini»: questo l’attacco del leader del Family Day Massimo Gandolfini, che ha poi aggiunto: «Da un’unione donna-donna o uomo-uomo non nasce una vita: per questo motivo non possono essere genitori». Dopo la presa di posizione di Pillon, arriva la conferma di Matteo Salvini che la legge 194 non è assolutamente in discussione: «Andrò a ribadire la libertà di scelta di tutti e per tutti, ma le conquiste sociali non si toccano». Sul palco è intervenuto invece il conduttore Giuseppe Cruciani: «Io non sono uno di voi: non ho una famiglia tradizionale, penso che esistano tanti tipi di famiglia, mi sono battuto per anni per cose che voi probabilmente avversate, tipo il matrimonio tra omosessuali o l’utero in affitto, che qui è come bestemmiare in Chiesa. Ma mi sento uno di voi perché molti vorrebbero spegnere questo microfono da cui sto parlando adesso: abbiamo assistito a una vera e propria campagna di criminalizzazione di quello che è un convegno di persone che esprimono pensieri». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CONGRESSO FAMIGLIA, SPUNTA LA M5S DRAGO
Tra i tanti leghisti presenti a Verona per il Congresso delle Famiglie c’è Simone Pillon, criticato aspramente per il suo ddl sull’affido condiviso. Ecco le sue parole ai microfoni de L’aria che tira: «Ddl affido condiviso? Non sono qui per parlare dell’affido condiviso, siamo qui per parlare di mamme, papà, figli e nonni, di quel meraviglioso sistema che si chiama famiglia. Senza questa coppia non c’è generatività: abbiamo un tasso di natalità bassissimo, dobbiamo invertire questo trend. Non ha senso che i genitori non siano sostenuti e aiutati nell’armonizzare i tempi della famiglia e del lavoro: dobbiamo risolvere, servono politiche fiscali per la famiglia. Legge 194 deve essere modificata? Io sono convinto che debba essere applicata soprattutto nella prima parte. Diritto della donna di poter abortire deve restare? Il mio pensiero personale è da pro-life ma c’è una legge in vigore che va rispettata. Famiglia composta da due persone dello stesso sesso? Ognuno nel privato può fare quello che vuole, guai a discriminare, ma c’è un dato insormontabile: che i bambini hanno bisogno di una mamma e di un papà». E sul palco, a sorpresa, è intervenuta anche la senatrice del Movimento 5 Stelle Tiziana Drago: «Ero orientata a non essere presente, perché pensavo ci fossero impostazioni estremiste, ma gli estremismi ci sono da ambo le parti. Auspico che ci sia dialogo su questi temi». Infranto, dunque, il diniego alla partecipazione all’incontro pronunciato nei giorni scorsi dal vicepremier Luigi Di Maio. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ZAIA: “OMOFOBIA E’ PATOLOGIA”
Sono cominciati i lavori da Verona del 13esimo Congresso Mondiale delle Famiglie con l’importante commento dato da uno dei principali protagonisti e promotori dell’iniziativa, ovvero il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia: «il mio messaggio è che il Veneto è una regione in cui la libertà di espressione è garantita a tutti, quindi è giusto che questi signori portino le loro tesi, nel rispetto ovviamente delle libertà altrui» ha spiegato il Governatore arrivando al Palazzo della Gran Guardia. Secondo Zaia le polemiche sono state eccessive e troppo pretestuoso «Sono venuto a sentire, a capire però non considero medioevo parlare di famiglie, di centralità della famiglia nella società, dei bimbi. Il medioevo è altro, è vietare alle donne di studiare, lapidarle, evitare qualsiasi espressione di femminilità, obbligare al burqa». In difesa però delle istanze esterne contro alcuni relatori presenti al Congresso, Zaia rilancia «Sarò io a portare il pensiero che se in questa discussione c’è una patologia è l’omofobia, non l’omosessualità». In merito, infine, ad uno dei temi cardine dell’evento ovvero l’aborto, Zaia in una intervista al CorSera aggiunge «Legge 194 non va toccata. E’ una questione delicatissima che riguarda più le coscienze che non la legge ma per me resta dogma che la donna debba essere l’unica protagonista della sua vita».
AL VIA IL DISCUSSO CONGRESSO FAMIGLIA DI VERONA
«Il Congresso Mondiale delle Famiglie (World Congress of Families, WCF) è un evento pubblico internazionale di grande portata che ha l’obiettivo di unire e far collaborare leader, organizzazioni e famiglie per affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società»: inizia questa mattina 29 marzo e durerà fino al prossimo 31 marzo 2019 il Congresso nella città di Verona dove addirittura il sindaco Sboarina è il co-organizzatore. Si tratta della tredicesima edizione del Congresso “pro-family”, con il titolo che quest’anno recita «Il Vento del Cambiamento: L’Europa e il Movimento Globale Pro-Family». Mirino nelle ultime settimane di scontri politici, culturali e sociali piuttosto ingenti, il Congresso delle Famiglie ha visto il punto massimo di “bagarre” nella profonda divisione creata nel Governo Conte con la Lega presente in massa alla tre giorni veronese e il M5s che ha invece bollato l’iniziativa come un «summit in difesa di visioni retrograde contro le donne, gli omosessuali e le famiglie arcobaleno». Scontro tanto forte che per la giornata di domani è organizzata proprio a Verona una maxi manifestazione femminista-LGBT con diversi protagonisti della politica e cultura italiana che non si riconoscono nel Congresso Mondiale antiabortista e anti coppie omogenitoriali.
CHI CI SARÀ (E CHI NON)
Nel portale ufficiale del Congresso Mondiale sulle Famiglie, le tematiche che saranno affrontate nella tre giorni organizzata al Palazzo della Gran Guardia (Piazza Bra, diretta dalle ore 8 alle 19 a Verona) vengono riassunte così: «la bellezza del matrimonio, i diritti dei bambini, ecologia umana integrale, la donna nella storia, crescita e crisi demografica, salute e dignità della donna, tutela giuridica della Vita e della Famiglia, politiche aziendali per la famiglia e la natalità». Tra i relatori più importanti presenti sul palco da oggi fino a domenica, assai nutrita la componente politica: ci sarà il Ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, ma anche il vicepremier Matteo Salvini (in aperto scontro con il collega Di Maio), il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, il senatore della Lega Simone Pillon, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il sindaco di Verona Federico Sboarina, il fondatore dei Family Day Massimo Gandolfini. Assieme a loro, oltre a diversi esperti sociologi, professori, medici, statistici, presente anche il vescovo di Verona Giuseppe Zenti e diversi altri ospiti internazionali: dall’arciprete ortodosso Smirnov al calciatore Nicola Legrottaglie, dalla ministra ungherese per la Famiglia e la Gioventù Katalin Novak a diversi esponenti anti-abortisti dall’Europa e dall’Africa. Tra i molti protagonisti anche alcuni relatori visti come “pericolosi” per le proprie teorie e opere personali: Lucy Akello, la parlamentare ugandese che avrebbe appoggiato una legge per opprimere e uccidere gli omosessuali, salvo poi smentire tutto dagli stessi organizzatori del Congresso delle Famiglie; ci sarà anche Alexey Komov, Ambasciatore russo del World family congress all’Onu, noto anche lui per posizioni molto nette contro i diritti per le famiglie arcobaleno e i matrimoni tra omosessuali. Chi invece non ci sarà, oltre a tutta la sinistra, i sindacati, il Movimento 5Stelle e parte di Forza Italia, è il Presidente dell’Istat Blangiardo: doveva essere relatore in un incontro di sabato ma dopo le pressioni della Cgil e la polemica mediatica ha deciso di rinunciare per evitare ulteriori problematiche.
CONGRESSO FAMIGLIA: IL PROGRAMMA
Ad aprire la tre giorni questa mattina sarà Brian Brown, presidente della Iof (International Organization for the Family), assieme al vescovo di Verona e al sindaco Sboarina: nel primo giorno di Congresso Mondiale delle Famiglie, presenti anche i Governatori leghisti di Veneto e Friuli Venezia Giulia, Luca Zaia e Massimiliano Fedriga. In tarda mattinata interverrà anche la ministra del Governo Orban in una tavola rotonda dal titolo “La famiglia naturale: politiche e prassi in Europa”. Domani sabato 30 marzo, il Congresso si apre con un incontro presieduto da Don Fortunato Di Noto “Fede e futuro dell’Europa” mentre alle 10.20 ci sarà la “Dichiarazione Pro Vita & Famiglia” a cui oltre allo stesso Di Noto prenderanno parte anche il presidente e il vicepresidente del Wcf XIII. Dalle 16 i temi di famiglia e legislazioni vedranno l’arrivo dei Ministri della Lega Salvini, Fontana e Bussetti, oltre alla la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, dell’eurodeputata di Forza Italia Elisabetta Gardini e del fondatore dei Family Day Massimo Gandolfini. In parallelo, sempre a Verona, in scena la contromanifestazione con Susanna Camusso, Maurizio Landini e Laura Boldrini. La giornata di domenica si aprirà con la plenaria “Conversazioni – Celebrità”: presenti il calciatore Nicola Legrottaglie e Sammy Basso, ragazzo padovano affetto da progerie. Dalle 12.45 in poi l’evento si sposterà all’esterno con la “Marcia per la famiglia” con partenza dalla Gran Guardia verso corso Porta Nuova.