Castrazione chimica nuovo terreno di scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle. Dopo il via libera per la legittima difesa, il Carroccio rilancia la castrazione provocata da farmaci a base di ormoni, indirizzata alla riduzione della libido e dell’attività sessuale. Ecco le parole del ministro leghista Giulia Bongiorno ai microfoni de Il Messaggero: «Abbiamo presentato alla Camera un emendamento per inserire la possibilità di subordinare la sospensione della pena ad un trattamento terapeutico o farmacologico inibitorio della libido. Non è un trattamento incostituzionale. La Lega sostiene questa misura da tempo, anzi è uno dei motivi, con la legittima difesa, che mi ha fatto avvicinare alla Lega. Mi auguro che si trovi un’intesa». Non è tardata ad arrivare la risposta del ministro della salute Giulia Grillo: «Sono ministro della Salute e anche un medico, quindi non posso essere a favore di un provvedimento che riduca l’integrità psicofisica di una persona. E’ praticamente impossibile che dia parere favorevole lavoriamo sull’inasprimento delle pene, è là, fra virgolette, che dobbiamo castrare certi comportamenti, che sono obbrobriosi», riporta Repubblica.
CASTRAZIONE CHIMICA, LEGA VS M5S
Un tema tornato di moda dopo gli stupri della Circumvesuviana e di Catania, con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha ribadito: «È sperimentale volontariamente in tanti Paesi occidentali: ci sono persone che chiedono di essere messe in condizione di non avere più gli istinti per commettere violenze bestiali e quindi qualcuno studi quello che viene sperimentalmente applicato in altri Paesi», riporta Quotidiano.net. Così, al Corriere, il ministro grillino Elisabetta Trenta: «Guardi, da donna le dico che mi sento offesa, perché è una presa in giro verso tutte le donne, si sta cavalcando il terrore che ogni donna nella sua vita sente, a suo modo. E mi sorprende che il ministro Bongiorno l’abbia sostenuta. Mi sorprende perché conosco la Bongiorno, ho stima di lei, ma qui parliamo di una misura che si applica nei casi di minore entità in cui è prevista la condizionale, quindi non si colpiscono gli stupratori. Il nostro ordinamento giuridico per fortuna per chi è accusato di stupro non prevede la condizionale. Per intenderci dunque, con questo provvedimento si va a colpire chi compie un palpeggiamento in bus, che è una cosa disgustosa, ma è diverso. La violenza sulle donne è una cosa seria». Infine, il capogruppo pentastellato al Senato Stefano Patuanelli: «Io personalmente non sono d’accordo, non sto seguendo i lavori alla Camera ma credo che non sia un tema sul quale il Movimento 5 Stelle è disponibile».