Il 16enne precipitato dal tetto di un’azienda a Mariano Comense mentre faceva parkour sta lottando in queste ore tra la vita e la morte, sconcerto in provincia di Como per il dramma registrato nel pomeriggio di ieri. Un episodio simile a quello occorso ieri all’aeroporto di Fiumicino: come riporta il Corriere della Sera, un giovane di circa trent’anni è stato ritrovato morto tra le palazzine B e C del parcheggio multipiano dello scalo aereo. Sono in corso gli accertamenti attraverso i video delle telecamere dio sorveglianza: le forze dell’ordine non escludono che ci siano responsabilità di altre persone nella morte dell’uomo, ma è tenuta in seria considerazione anche la pista del parkour. Una ipotesi avallata anche per gli indumenti indossati dal trentenne: una tuta sportiva con scarpe da ginnastica. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CON LUI IL FRATELLO
Sta lottando fra la vita e la morte il 16enne di Mariano Comense (provincia di Como), che ieri è precipitato dal tetto di un capannone mentre stava facendo Parkour. E’ ricoverato presso il reparto di Rianimazione dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia, in prognosi riservata. Non sono state diffuse le generalità della vittima, e sulle condizioni fisiche c’è estremo riserbo: forse oggi verrà emesso un bollettino medico che farà chiarezza. Quando i soccorsi sono giunti presso il capannone dell’azienda di mobili sita in via Sant’Ambrogio, si sono trovati di fronte una scena drammatica: il giovane era steso a terra, già incosciente, con numerosi traumi sul corpo, a cominciare dalla testa. Ed è proprio il cranio la parte che preoccupa maggiormente i dottori, che oggi decideranno se intervenire o meno chirurgicamente, per provare a riparare il danno. Nel frattempo sono emersi ulteriori dettagli sul tragico incidente; si sa che il 16enne era in compagnia del fratello maggiorenne e di un amico, quando una lastra di policarbonato a copertura del capannone è ceduta, facendo precipitare di sotto lo stesso. L’episodio si è verificato poco dopo le ore 14:00, con i tre che erano passati dal retro, si erano arrampicati sul tetto, ed avevano iniziato la loro sfida acrobatica immortalando il tutto con il solito smartphone. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PARKOUR SUI TETTI: 16ENNE DI MARIANO COMENSE GRAVISSIMO
Un 16enne che stava facendo parkour si trova in gravissime condizioni dopo essere precipitato da un tetto di un’azienda di Mariano Comense. L’episodio si è verificato nel pomeriggio di ieri nella nota cittadina brianzola in provincia di Como (Lombardia): il giovane stava praticando il noto sport che consiste in salti, scatti e scalate, sul tetto di un’azienda di via Sant’Ambrogio, una delle zone più note del paese in quanto è dove sorge l’omonima chiesa dedicata al santo meneghino. Qualcosa deve essere però andato storto visto che mentre il 16enne si trovava sul tetto di una ditta, questo è ceduto, facendo precipitare il giovane. La vittima ha fatto un volo di circa otto metri e cadendo al suolo ha sbattuto violentemente la testa. Quando gli operai presenti nel capannone si sono accorti di quanto accaduto, hanno immediatamente chiamato i soccorsi, e gli uomini del 118 hanno trasportato il giovane già incosciente presso l’ospedale Sant’Anna di Como. Dopo la notte appena trascorsa le sue condizioni fisiche restano gravissime, e il 16enne resta in pericolo di vita a seguito delle lesioni riportate dopo la caduta, gravi traumi alla testa e agli arti. Illesi invece i due adolescenti che erano con lui e che hanno assistito impotenti alla drammatica scena. Stando ad una prima ricostruzione effettuata dalle forze dell’ordine, riportate dal quotidiano Il Giorno, un lucernario o una lamiera in policarbonato non avrebbe retto il peso del giovane, dche è quindi precipitato al suolo. Il ragazzo è stato trasportato con l’elicottero presso l’ospedale di Como in codice rosso, e la prognosi resta riservata. I dipendenti dell’azienda di mobili dove è avvenuto il fatto non avevano capito inizialmente come mai quel ragazzo fosse nella ditta, poi i due giovani che erano con lui hanno fatto chiarezza.
PARKOUR SUI TETTI A MARIANO COMENSE: 16ENNE IN FIN DI VITA
Dramma per un ragazzo di 16 anni, caduto dal tetto di un capannone a Mariano Comense, in provincia di Como, mentre faceva parkour sui tetti della zona industriale. Il giovane, come riferisce Il Messaggero nell’edizione online, sarebbe precipitato da un’altezza importante di cinque metri ed è stato poi trasportato privo di sensi in ospedale. Dalle prime informazioni le sue condizioni sarebbero gravissime ed è in pericolo di vita. Insieme al 16enne c’erano altri due adolescenti che hanno assistito alla scena senza poter far nulla per evitare che avvenisse il peggio. L’incidente drammatico è avvenuto nel pomeriggio di oggi, venerdì 29 marzo nella periferia della cittadina lombarda, in via Sant’Ambrogio. Pare che i tre amici avessero deciso di cimentarsi in un percorso di parkour sui tetti. Si tratta di una disciplina pericolosa che consiste nel superare un percorso urbano con i soli mezzi a disposizione del nostro corpo, quindi arrampicandosi, camminando, saltando e volteggiando. A provocare la caduta del 16enne però non sarebbe stato un suo errore ma, stando a una prima ricostruzione, pare che a cedere sia stata una parte del tetto – non è chiaro se il lucernario o un pannello – che non ha retto il peso del 16enne.
CADE FACENDO PARKOUR: 16ENNE IN PERICOLO DI VITA
Sono stati i dipendenti dell’azienda di mobili alla quale appartiene il capannone da cui è caduto il 16enne ad allertare prontamente i soccorsi dopo aver udito il tonfo provocato dalla caduta del corpo. Dopo essere precipitato il ragazzo avrebbe perso conoscenza ed è stato trasportato in elisoccorso all’ospedale di Como in codice rosso. Inizialmente non era chiaro il motivo che avesse spinto il ragazzo a salire sul tetto del capannone. Solo in seguito è stata fatta maggiore luce sull’accaduto dal quale è emersa anche la presenza di altri due ragazzi, tutti impegnati nel percorso di parkour. La disciplina, nata in Francia negli anni Novanta, è molto in voga anche nel nostro Paese. Riconosciuta anche dal Coni, teoricamente non è pericolosa sebbene richieda grande destrezza fisica. Sul web sono migliaia i filmati girati da coloro che hanno intrapreso questa disciplina trasformandola in un vero e proprio sport estremo come testimoniato dalle immagini che immortalano gli atleti alle prese con arrampicate su grattacieli dai quali effettuano balzi nel vuoto mozzafiato.