Secondo il Ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, in Italia l’emergenza razzismo in politica e nella società è un problema non così rilevante: anzi, «in Italia non c’è razzismo. Diciamoci la verità, Molti pensano che Salvini sia un rozzo, ignorante, un cittadino di serie B che ha usurpato il potere che ha. Non gli riconoscono le grandi doti che solo chi lo conosce dal vivo può vedere. Che è una persona saggia, che sa ponderare rischi e opportunità, che è molto rapido nel prendere decisioni. Ecco, chi nega tutto questo un po’ razzista nei confronti di Salvini sì, lo è». Una lunga intervista oggi sul Corriere della Sera serve alla Bongiorno per provare a dire la sua in questi giorni di diverse polemiche che l’hanno travolta – indirettamente e direttamente – sui vari fronti: dalla legge Codice Rosso con l’emendamento sul Revenge Porn fino ad un Tweet “polemico” per passare poi ai consensi personali nel mondo laico e di sinistra persi dopo pochi mesi di Ministero Pa con i gialloverdi: «Se avessi fatto un calcolo costi-benefici, al governo non sarei mai entrata. Economicamente non mi conviene e nemmeno come visibilità, visto che ne avevo tanta anche prima. Però vorrei vivere cento vite, se potessi. Avevo quella da penalista, ne ho aggiunta una seconda».
BONGIORNO CONFERMA TUTTO, DALLA “ISTERICA” ALLA CASTRAZIONE CHIMICA
Su Twitter pochi giorni fa la Ministra era finita nella bufera per aver scritto durante una intervista a Sky Tg24 «#CodiceRosso è una norma che prevede che quando una donna fa una denuncia per una violenza deve essere ascoltata entro 3 giorni dal pm o dalla pg. Così si può appurare immediatamente se si ha a che fare con un’isterica o con una donna in pericolo di vita, e in tal caso salvarla». Proprio quel termine “isterica” ha generato diverse polemiche poi accresciute quando lo stesso dicastero della Bongiorno ha deciso di rilanciare la proposta di Salvini sulla castrazione chimica per i condannati per violenza sessuale con pena sospesa: «Quell’“isterica” non è mio. Moltissimi detrattori della norma Codice Rosso che ho incontrato sulla mia strada, nell’insistere sulla tesi secondo cui molte delle donne che denunciano una violenza in realtà non l’hanno subita, citano sempre quella parola. “E se è un’isterica?”, “Perdiamo tempo a causa di un’isterica?”, cose cosi. Per me, tutte le donne che denunciano una violenza vanno sentite entro tre giorni, poi si vede se chi denuncia dice la verità o calunnia». In merito alla legge sulla castrazione chimica invece, la Bongiorno conferma la linea del “suo” capo politico: «Ero a favore della castrazione chimica anche da presidente della Commissione Giustizia della Camera. La Trenta mi critica come donna? Se mi desse il tempo per spiegare che l’abuso sessuale non è un reato minore e che la castrazione chimica non è fisicamente castrare un uomo, glielo spiegherei volentieri».