Soddisfazione bipartisan per l’ok alla Camera al revenge porn, esulta anche Fratelli d’Italia. Ecco le parole della leader Giorgia Meloni: «Oggi FdI ha sostenuto e votato l’introduzione del reato di porno vendetta, la diffusione di immagini e video intimi senza il consenso della persona interessata: una norma di civiltà che l’Italia non poteva più attendere. Una bella pagina per il nostro Parlamento». Queste, invece, le parole della deputata Carolina Varchi: «Fratelli d’Italia ha votato favorevolmente all’introduzione del reato di revenge porn. La massiccia diffusione di smartphone unitamente ad una subcultura che vede la donna come un oggetto da possedere, ha dato luogo a fenomeni virali nei quali giovani vite sono rimaste schiacciate dal peso della vergogna per comportamenti riguardanti la propria sfera più intima, dati in pasto al grande pubblico del web. Era indispensabile adeguare il codice penale alla società che cambia prevedendo nuove fattispecie di reato per reprimere nuove condotte a tutela delle potenziali vittime. Finalmente anche la maggioranza ne ha preso atto». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SODDISFAZIONE BIPARTISAN
Soddisfazione unanime e bipartisan dopo l’approvazione alla Camera del Revenge Porn, la legge che inasprisce le pene nei confronti di coloro che pubblicano in rete materiale a sfondo sessuale privato. Poco fa è giunto il commento di approvazione del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che la scorsa settimana aveva indicato proprio in martedì 2 aprile il giorno del Revenge Porn: «Nei giorni scorsi – le sue parole su Facebook – avevo auspicato che tutti i parlamentari potessero ritrovarsi uniti nel votare a favore di un testo che punisce il ‘revenge porn’. Si è appena conclusa la votazione alla Camera dei Deputati: 461 voti favorevoli, nessun voto contrario. Bella testimonianza da parte di una nostra fondamentale Istituzione!». Soddisfatto anche il presidente della Camera, Roberto Fico, che ha invece utilizzato Twitter per esprimere il proprio pensiero: «Particolarmente soddisfatto quando dal confronto fra posizioni diverse viene fuori una convergenza che poi si riflette in atti votati all’unanimità. Ed è quanto accaduto poco fa a @Montecitorio con il voto unanime sull’emendamento della commissione Giustizia sul Revenge Porn». Infine il pensiero di Laura Boldrini, una delle autrici del testo della nuova legge approvata oggi: «Molto contenta che #Lega e #5Stelle abbiano riconosciuto l’errore della scorsa settimana e oggi hanno votato in Aula l’emendamento per introdurre il reato di #RevengePorn Combattere questo odioso fenomeno non è una questione di appartenenze politiche ma di civiltà». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
REVENGE PORN, OK ALLA CAMERA
E’ notizia degli ultimi minuti l’ok alla Camera per il Codice Rosso e per il Revenge Porn. L’emendamento, in difesa soprattutto della donne, che prevede il carcere per chi pubblica in rete foto o video compromettenti, è stato approvato dalla commissione Giustizia di Montecitorio, ed ora passerà in Aula. Chiunque invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video di organi sessuali o a contenuto sessualmente esplicito, che dovrebbero invece rimanere privati, e senza il consenso delle persone rappresentate nello stesso materiale, viene punito con una reclusione che può andare da uno fino a sei anni di galera, e multa da un minimo di 5000 euro fino ad un massimo di 15000. La stessa pena viene applicata anche a chi ha ricevuto il materiale in questione, per poi pubblicarlo e diffonderlo, con l’obiettivo di recare un danno a colei o a colui che si vede nelle foto o nei filmati. Viene inoltre stabilito che la pena aumenta nel caso in cui la diffusione di materiale “compromettente” avviene per mano del coniuge, anche separato o divorziato, o da una persona legata o che è stata legata a quella offesa. Stessa cosa se la distribuzione del materiale avviene attraverso gli strumenti informatici o telematici.
REVENGE PORN: OK ALLA CAMERA
Viene inoltre specificato che la pena viene aumentata da un terzo fino alla metà nel caso in cui la persona che subisce un danno sia in condizione di inferiorità fisica o psichica, oppure, una donna in stato di gravidanza. La persona convinta di aver subito un danno di questo tipo dovrà presentare querela alle autorità e dovrà farlo entro sei mesi di tempo dal momento in cui i fatti sono accaduti. Laura Boldrini, ex presidente della Camera, si dice soddisfatta dell’approvazione di tale provvedimento «È una vittoria delle opposizioni», mentre Federica Zanella di Forza Italia, ha sottolineato che il testo riprende quello a sua firma «aggiungendo il reato di divulgazione e l’aumento di pena per le condotte realizzate ai danni di disabili».