Le novità che emergono sull’atroce delitto di Specchia, dove la giovanissima Noemi Durini venne uccisa il 3 settembre 2017, sono altrettanto inquietanti: dopo la condanna a 18 anni e 8 mesi per il fidanzatino Lucio Marzo ora è qualche settimana che si indaga anche sui genitori del ragazzo – Biagio Marzo e Rocchetto Rizzelli – perché potenziali complici dell’indegno omicidio. Va detto che nei mesi scorsi il gip Vincenzo Brancato aveva già accolto l’istanza di opposizione all’archiviazione dei genitori della 16enne di Specchia, convinti che l’ex fidanzato non possa aver fatto tutto da solo: negli ultimi giorni sono stati anche disposti degli accertamenti tecnici, in particolare sugli indumenti di papà e mamma Marzo, per capire se vi siano delle tracce di Noemi che ribalterebbero decisamente l’intero impianto accusatorio. Solo pochi giorni fa a La Vita in Diretta l’avvocato Luigi Piccinni spiegò «Non abbiamo ritenuto opportuno la presenza di un nostro consulente e dubitiamo che l’ accertamento possa portare a rilievi interessanti». Oggi il caso di Specchia torna in tv, ma a Pomeriggio 5 dove novità sugli accertamenti dalla Puglia potrebbero essere mostrate dalla inviata di Barbara D’Urso.
L’APPELLO DELLA MAMMA DI NOEMI
Secondo Umberto Durini, papà distrutto di Noemi, «Spero che questi punti oscuri vengano chiariti perché mia figlia merita tutta la verità. Deve riposare finalmente in pace. Noi stiamo vivendo un ergastolo di dolore e solitudine»: non è la prima volta che vengono messi dubbi in merito alla complessa e farraginosa dichiarazione di confessione del ragazzino omicida di Noemi Durini. In particolare la criminologa Roberta Bruzzone, sempre a La Vita in diretta lo scorso 29 marzo, sottolineò quanto fosse sospetta l’amnesia di Lucio su quella circostanza: «In una delle ultime versioni fornite Lucio attribuisce al padre l’attività successiva all’aggressione, sostiene che sia tornato da solo e abbia provveduto al seppellimento di Noemi, che però era ancora viva, come è emerso. Non lo raccontiamo noi, lo ha raccontato il figlio». Nel dolore la comunità di Specchia e in particolare la famiglia di Noemi tenta ormai da mesi di poter lentamente tornare alla normalità: ad inizio marzo, in una scuola gremita di Brindisi, l’iniziativa “Oltre il muro del silenzio” ha permesso alla mamma della ragazzina trucidata, Imma Rizzo, di rilasciare una breve ma commovente testimonianza «L’amore non è mai violenza, non è negazione del rispetto per sé, non è controllo. Non è mai amore se fa male».