Secondo il Ministro dei Trasporti d’Etiopia, l’equipaggio dell’aereo caduto della Ethiopian Airlines lo scorso 10 marzo ha seguito alla perfezione tutte le procedure richieste e non vi sarebbe dunque stata negligenza nei piloti: «i piloti e l’equipaggio hanno ripetutamente attuato le procedure raccomandate da Boeing, ma non sono riusciti a controllare il velivolo» spiega questa mattina la Ministro Dagmawit Moges in una conferenza stampa ad Addis Abeba. Il disastro del Boeing 737 Max 8 che portò alla morte di 157 persone vede ancora un forte alone di mistero sulle cause, aumentato da queste prime conclusioni del report preliminare presentato dagli inquirenti e da Ethiopian Airlines. Nel mirino c’è sempre quel software ultramoderno temuto responsabile del disastro etiope e di quello in Indonesia in autunno 2018, con incidenti e tragedie troppo simili tra loro per non avere una sorta di “collegamento”. Dal 11 marzo sono fermi praticamente in tutto il mondo, Usa compresi, tutti i voli Boeing 737 Max 8 e giusto lo scorso 2 aprile dalla Faa americana è stato annunciato lo slittamento dell’esame di revisione vista la mancata soluzione dei presunti danni interni al software della compagnia Usa.
IL PRIMO REPORT SUL DISASTRO IN ETIOPIA
Il rapporto preliminare, ha aggiunto Moges, annuncia che «il sistema di controllo di volo dell’aereo debba essere rivisto dal produttore»: la tragedia in Etiopia fa ancora discutere ed è lo stesso ceo di Ethiopian Airlines, Tewolde GebreMariam, commentando la notizia questa mattina, a far sapere di essere «molto orgogliosi del fatto che i nostri piloti abbiamo seguito le procedure di emergenza e dell’alto livello delle loro performance in queste situazioni d’estrema difficoltà». Parlando poi sempre dei piloti del volo tragicamente precipitato, sempre il ceo aggiunge «Tutti noi di Ethiopian Airlines stiamo ancora attraversando un profondo lutto per la perdita dei nostri cari, vorremmo esprimere la nostra più sentita simpatia e condoglianze alle famiglie, ai parenti e agli amici delle vittime». 157 morti di cui 8 italiani ancora pesano, eccome, sulle indagini che al più presto dovranno mostrare i reali motivi di quell’assurdo e ancora inspiegabile incidente. Alla Boeing viene richiesto dunque un surplus di indagini prima che i modelli 737 Max vengano rimessi in circolazione.