Padre Paul McAuley, missionario inglese appartenente alla congregazione di Giovanni Battista de La Salle, in Perù sin dal 1995, è stato trovato morto in un ostello all’età di 71 anni. Secondo quanto riportano i media locali, il corpo era stato bruciato; non si sa se dopo essere stato ucciso o se invece è stato ucciso in questo modo crudele. Difficilmente dai resti sarà possibile capire in che modo è morto. Il sacerdote era molto noto nel paese per le sue lotte in difesa della popolazione indigena contro i proprietari di aziende petrolifere che cercano di rubare i territori degli indigeni per estrarne il petrolio. Nel 2010 fu minacciato di espulsione dal paese sudamericano. I nativi peruviani protestarono attivamente in quell’occasione tanto che la decisione venne rimossa. Il suo impegno maggiore era quello educativo, aveva aperto una scuola per poveri nella zona della capitale Lima.
GLI INDIGENI: “SEI UNO DI NOI”
La conferenza dei vescovi peruviani ha chiesto alle autorità indagini precise per trovare il responsabile dell’omicidio, sicuramente qualcuno coinvolto con i petrolieri che hanno voluto mettere a tacere una presenza scomoda. Al tempo della minaccia di espulsione, uno dei capi delle popolazioni indigeni scrisse una lettera aperta che commosse molti, dimostrando quanto la figura del sacerdote fosse amata e rispettata: “Il tuo spirito di solidarietà ti ha sempre messo dalla parte dei maggiormente abbandonati, abusati ed è per questo che sei sempre stato con noi a difendere le foreste e le risorse naturali, cercando di annullare i decreti legislativi che volevano presentare la nostra Amazzonia come merce in vendita al miglior offerente. Ti chiamano straniero ma per noi sei uno dei nostri, per noi lo straniero è colui che non ama il suo territorio e lo mette in vendita”.