Chi è Messalina, la donna da cui trae ispirazione una delle categorie di oggi di Ciao Darwin 8? Comunemente così viene definita una donna dissoluta, ma spesso in tono scherzoso. Per antonomasia si tratta dell’imperatrice romana Valeria Messalina, famosa per la sua immoralità. Fu consorte dell’imperatore Claudio, che aveva sposato quando aveva 14 anni per volere dell’imperatore Caligola. Quando quest’ultimo salì al trono, era una delle donne più desiderate di Roma per la sua bellezza. Fu costretta però a sposare un uomo più grande di lei di trent’anni, balbuziente e zoppo. Ebbe da lui due figli, Claudia Ottavia e Cesare, detto poi Britannico. Dopo che il 24 gennaio del 41 i pretoriani uccisero Caligola, lei e suo marito furono eletti imperatori di Roma. Messalina non amava la vita di corte, preferendo invece un’esistenza trasgressiva e sregolata. Di lei si raccontano le storie più squallide: ad esempio, che avesse avuto relazioni incestuose con i fratelli, che si prostituisse nei bordelli sotto falso nome. Secondo il racconto di Plinio il Vecchio, una volta sfidò la più celebre prostituta dell’epoca e vinse ottenendo 25 rapporti in 24 ore.
CHI È MESSALINA, LA DONNA PIÙ “SCANDALOSA” DELL’ANTICA ROMA
Gli storici dell’epoca hanno descritto Messalina come una donna dissoluta e senza scrupoli, caratterizzandola con insaziabili appetiti sessuali e l’attitudine di una donna pronta a sbarazzarsi dei suoi avversari. Le fonti storiche a cui si fa riferimento sono Le vite dei dodici Cesari di Svetonio, in particolare il libro XI degli Annales di Tacito e la VI delle Satire di Giovenale. Comunque il caso Messalina non era eccezionale nella Roma imperiale. La libertà sessuale era ammessa senza difficoltà all’epoca, anche quella femminile entro certi termini, infatti tradimenti e adulterio a corte erano consueti, anzi spesso avevano motivazioni politiche. L’accanimento contro Messalina quindi trova spiegazione in due aspetti: era la moglie dell’imperatore Claudio ed era membro della gens Iulia. In quanto tale fu vittima delle rivalità e delle lotte interne alla sua stessa famiglia. Inoltre, bisogna tener conto del discredito sessuale delle figure femminili legate alla politica: accadeva di consueto nella propaganda senatoria per colpire i propri antagonisti sul piano morale. Su Messalina fu applicata la “damnatio memoriae”, cioè l’eliminazione del suo nome da tutti i documenti e monumenti, con la distruzione delle sue statute.