Luigi Di Maio distende gli animi tra M5s e Lega ma lancia un monito a Matteo Salvini. E il segretario federale della Lega rilancia la flat tax: acque agitate al governo, con Forza Italia in pressing sugli alleati di Centrodestra. Particolarmente ficcante il tweet di Mara Carfagna: «Dopo le liti del weekend, Di Maio fa le coccole a Salvini. L’amore non è bello se non è litigarello. È amore interessato, ma pur sempre amore. Il M5S ha capito che senza Salvini non governerà più. Quest’ultimo, invece, può fare il fenomeno soltanto con questa banda di incapaci». Queste le parole di Mariastella Gelmini: «La letterina di cortesia di Di Maio pubblicata oggi sul Corriere (destinatario implicito Salvini) conferma lo stop a Flat Tax e autonomia. Altro che lettera d’amore! L’ennesima dimostrazione del potere di blocco del Movimento 5 Stelle». Infine, il commento di Annamaria Bernini: «La flat tax del governo gialloverde ha un vizio d’origine: non si abbassano le tasse per famiglie e imprese, non si semplifica il sistema tributario. Flirtano con tutti i terrapiattisti del mondo, ma boicottano la tassa piatta». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“NO TENSIONI CON SALVINI MA BASTA SCORTESIE”
«Credo sia il momento di fare un po’ di ordine, anche alla luce degli ultimi sviluppi politici e mediatici che hanno lasciato trapelare una tensione all’interno del governo. Da parte del M5S, e dunque del maggiore azionista dell’esecutivo, non c’è alcuna tensione»: rassicurazione ma anche stilettata da Luigi Di Maio al suo alleato-nemico-rivale Matteo Salvini. Più si avvicinano le Elezioni Europee e più il grado di scontro interno al Governo gialloverde si alzerà nelle prossime settimane: già in questi giorni abbiamo avuto un “assaggio”, dalla Tav alla Legittima difesa, passando per la famiglia e ora – da ultimo – sulla Flat tax e lo stesso voto europeo del 26 maggio. Ieri le ultime frecciate tra i due vicepremier avevano portato in serata un tentativo di “rappacificazione” prima tramite il Premier Conte e poi con gli stessi Salvini e Di Maio che in tv in due programmi diversi convergevano sulla necessità di chiudere i campi rom (dopo il caso di Torre Maura, ndr). «Soddisfazione per il lavoro svolto fino ad oggi, dal reddito di cittadinanza alla firma del memorandum sulla Via della seta: Passi di cui potrei rivendicare la paternità, ma non ho questa esigenza e non ce l’ha la forza politica che rappresento. Anzi, considero importante il supporto fornito dalla Lega» spiega Di Maio oggi in una intervista al Corriere della Sera.
FLAT TAX: L’ULTIMO SCONTRO LEGA-M5S
Dopo che ieri Salvini aveva richiesto una particolare attenzione alle istanze della Lega dopo aver lui appoggiato tutte quelle dei Cinque Stelle, il Movimento aveva lanciato in serata un comunicato in cui affermava di esser sempre stati leali, «la Lega non proprio». Di Maio oggi prova a spezzare una lancia per il suo alleato di Governo, senza però “esagerare”: «Caro Matteo, grazie. Grazie per il sostegno che hai offerto al cambiamento che abbiamo avviato. Certo, siamo diversi e per questo c’è anche un accordo di base, il contratto di governo. Ci dispiace però di una certa scortesia ingiustificata da parte di qualcuno verso i ministri M5S, che mi auguro non si ripeterà». Insomma la pace è tutt’altro che fatta e il capitolo sulla Flat tax lo evidenzia: «costa troppo» afferma Di Maio, Salvini «è nel contratto di Governo, ci stiamo lavorando seriamente da mesi. Abbiamo valutato i costi e i benefici e una riduzione fiscale porta sicuramente più benefici che costi». Il Movimento 5 Stelle teme che la Lega voglia inserire nel Def la Flat tax per fare «facile campagna elettorale con soldi che non ci sono» e proprio sul voto di Bruxelles, ancora Di Maio rilancia dal CorSera «le diversità di cui sopra, inevitabilmente, riemergeranno. Trovo ad esempio paradossale, è la mia opinione, un’alleanza europea con quei governi che rifiutano di accettare la ridistribuzione dei migranti che arrivano in Italia. A ognuno il suo, però, non voglio entrare nel merito dell’argomento. Ne faccio solo – conclude il vicepremier M5s – una questione di coerenza».