Sono passati più di due anni dalla scomparsa di Catherine Amba, la studentessa originaria del Camerun che viveva in una struttura per studenti a Genova. Studiava Giurisprudenza all’Università Statale. È stata vista per l’ultima volta alla stazione di Genova Principe. Era il 25 marzo 2017. Da allora non si hanno più sue notizie: non ha chiamato più i suoi familiari in Italia né la madre nel suo Paese, come faceva regolarmente. Ci sono poi delle stranezze: la sua utenza telefonica risulta inattiva, mentre il profilo Facebook è prima scomparso e poi riapparso online. Cosa le è successo? L’ultimo accesso all’alloggio in cui viveva risulta all’1 del 25 marzo. La sorella Suzanne, laureata in Marketing e dipendente di una multinazionale, si è catapultata a Genova quando non ha avuto più notizie di lei. «Le ho mandato un messaggio su WhatsApp, ma non ho ricevuto risposta. L’ho cercata su Facebook ma non ho trovato il suo profilo e mi sono preoccupata», ha raccontato a “Chi l’ha visto?”. Si è poi scoperto che Catherine Amba aveva acquistato un biglietto Flixbus per Bruxelles, via Marsiglia. Ma non sarebbe riuscita a partire: lo ha fatto sapere la Polfer, a cui si era rivolta alla stazione di Genova Principe.
CATHERINE AMBA, STUDENTESSA SCOMPARSA DA GENOVA
Perché Catherine Amba è partita? Aveva conosciuto qualcuno? «Era una ragazza timida e riservata. L’ho conosciuta durante le lezioni. Non vedevo particolari problemi, anzi si impegnava nonostante la difficoltà linguistica. Mi è sembrata solare anche se timida», ha dichiarato Maurizio Colurcio, collega di corso, a “Chi l’ha visto?”. Due settimane dopo la scomparsa è poi riapparso il profilo Facebook, ma senza foto. «Ho notato che aveva scritto di essersi trasferita ad Alessandria». Ma non sembrano esserci sue tracce lì, del resto il suo permesso di soggiorno è scaduto e lei non lo ha mai rinnovato. Inoltre, sul suo profilo è apparsa la scritta “lost girl”, “ragazza scomparsa”. L’ha scritta proprio Catherine Amba? Sua sorella ha trovato poi un elenco di somme inviate con trasferimenti di denaro. «Ho provato a chiedere, ma mi hanno detto che non sono autorizzati a darmi queste informazioni, però la polizia può ottenerle». Sono cifre importanti: a chi doveva del denaro? Quindi Suzanne ha lanciato un appello attraverso “Chi l’ha visto?”: «Vogliamo sapere se stai bene. Facci solo una chiamata: se non vuoi domande non ne faremo. Se vuoi stare da sola non è un problema, ma se hai dei problemi non stare lì…».