Asti, Elisa Buoninconti vittima di stalking: al vaglio del tribunale una vicenda che ha come protagonista la figlia di Elena Ceste, uccisa a Costigliole nel 2014 dal marito Michele Buoninconti. Secondo quanto riporta Repubblica, la 18enne sarebbe stata perseguitata per tre mesi con messaggi e chiamate da Marilinda Gimelli, un’amica del padre. Una persecuzione mirata, con la 57enne che tartassava Elisa chiedendole di incontrare il genitore, condannato a trent’anni di reclusione per il delitto della moglie. Debora Abate Zaro, uno dei legali che seguono la famiglia, ha spiegato ai microfoni di Repubblica: «Se il procedimento andrà avanti ci costituiremo parte civile. Chiederemo un risarcimento simbolico di un euro perché, da quella donna, Elisa dice di non volere nulla».
FIGLIA DI ELENA CESTE VITTIMA DI UNA STALKER: ECCO COS’E’ SUCCESSO
Secondo la ricostruzione degli investigatori, Marilinda Gimelli voleva convincere Elisa Buoninconti a riallacciare il rapporto con il padre Michele, che si trova nel carcere di Alghero. L’uomo, secondo l’avvocato Enrico Scolari, ha da poco iniziato un corso di studi per laurearsi in Economia e Commercio. Attesi aggiornamenti nel corso dei prossimi giorni sul caso, con la neo diciottenne che pochi mesi fa aveva scritto una toccante lettera indirizzata alla madre Elena Ceste: «Vorrei per un solo istante ritrovare il tuo calore nella magia di un abbraccio, avvolgendomi nel profumo della tua pelle! Vorrei parlarti un solo istante, per raccontarti il mio dolore! Vorrei ascoltarti un solo istante, per consolare il mio cuore e assaporare attimi di infinito amore! Vorrei… Vorrei… Vorrei… ma tu mamma non puoi!».