Vittoria a sorpresa della Spal, che in casa, allo stadio Mazza di Ferrara, batte la Juventus per due reti a uno portandosi a casa tre punti. Sembrava essersi messo in discesa il match per i bianconeri quando il solito Moise Kean aveva sbloccato l’incontro al 30esimo minuto di gioco. Ma i campioni d’Italia in carica non avevano fatto i conti con la grinta della squadra iancoazzurra, che trovava il pareggio al 49esimo con Kevin Bonifazi, per poi ottenere i tre punto grazie al gol vittoria siglato al 74esimo minuto di gioco da Sergio Floccari, bomber di vecchia data della Serie A. Niente festa scudetto quindi per la Juventus, a cui sarebbe bastato un solo punto oggi a Ferrara per alzare al cielo il tricolore. Ora è tutto nelle mani del Napoli, che se domani non dovesse battere il Chievo a Verona, sarà escluso matematicamente dalla corsa scudetto. Nulla di così drammatico comunque per i bianconeri, visto che il distacco fra la Signora e i partenopei è pari a 20 punti, divario impossibile da recuperare per la squadra di Ancelotti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
Ultime notizie. Conte sulla crisi in Libia
Il presidente del consiglio Giuseppe Conte torna ad affrontare il tema della crisi in Libia, parlando a Bari a margine della cerimonia inaugurale dell’anno accademico al Politecnico della città pugliese: «Se ci sarà una crisi umanitaria – le parole del premier riportate da Repubblica – l’Italia saprà affrontarla. Ieri avete saputo di questo gabinetto di crisi – ha aggiunto il premier – che continuerà costantemente a riunirsi, perché ovviamente c’è serio rischio, concreto rischio, di una crisi umanitaria che vogliamo scongiurare. Quando ragioniamo di Libia non pensiamo solo alla immigrazione, noi pensiamo anche a pacificare un Paese che è centrale per tutti gli equilibri». Giuseppe Conte ha aggiunto che l’Italia vuole avere un ruolo in Libia come ha sempre avuto, ma un ruolo di paese facilitatore per la pace e la stabilità. Il premier aveva parlato già stamane della crisi libica anche ai microfoni de Il Fatto Quotidiano, sottolineando come l’obiettivo sia quello di scongiurare una nuova guerra civile come accaduto nel 2011, e ipotizzando una possibile nuova crisi migratoria: «La Libia – ha detto – diventerebbe un Paese di partenza delle migrazioni questo metterebbe a dura prova un sistema di accoglienza che non funziona ancora a livello europeo». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
Ultime notizie. Alan Kurdi: migranti sbarcati
E’ terminata dopo dieci giorni l’odissea dei 64 migranti a bordo dell’Alan Kurdi. Il governo di Malta ha annunciato che i profughi sbarcheranno a La Valletta per poi essere distribuiti in quattro diverse nazioni, leggasi Germania, Francia, Portogallo e Lussemburgo. Furioso il premier maltese Joseph Muscat, che dopo aver annunciato la decisione ha voluto sottolineare come l’emergenza migranti debba essere risolta il prima possibile: «Il più piccolo Stato membro dell’Unione europea – lo sfogo del governo de La Vallletta – è stato messo sotto una pressione non necessaria, chiedendogli di risolvere un caso di cui non aveva né responsabilità né competenza. Malta non può continuare a sostenere questo fardello». Soddisfatto il ministro dell’interno Matteo Salvini, felice che alla fine la situazione si sia risolta senza che il governo italiano sia stato costretto ad accogliere nuovi migranti. Il titolare del Viminale ha poi voluto spendere parole di solidarietà nei confronti di Muscat: «Non possiamo essere lasciati soli a fronteggiare sbarchi e trafficanti di esseri umani – ha spiegato – ribadiamo, con forza, che le Ong non sono al di sopra della legge. Noi e Malta siamo stati i primi a dirlo, e ora se ne accorgono in tutta Europa». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
Ultime notizie: ucciso carabiniere a Foggia
E’ morto il carabiniere che era rimasto ferito in maniera gravissima dopo una sparatoria avvenuta stamane in provincia di Foggia, precisamente a Cagnano Varano. La vittima aveva 45 anni, si chiamava Vincenzo Carlo Di Gennaro, ed era un maresciallo della compagnia locale. Giunto in fin di vita presso l’ospedale, è morto poco dopo a seguito delle gravissime ferite riportate. In base a quanto emerso sembra che lo scontro a fuoco sia nato dopo un posto di blocco: un’automobile non si è fermata all’alt intimato dalle forze dell’ordine, reagendo in maniera imprevista. I colpi d’arma da fuoco hanno raggiunto il maresciallo e anche un altro militare che è rimasto ferito ma non in maniera grave. Subito dopo lo scontro a fuoco è stato arrestato un uomo, che ha tentato una breve fuga prima di essere portato in caserma: è fortemente indiziato dell’uccisione del carabiniere. «Una preghiera per Vincenzo – le parole del ministro Matteo Salvini – un pensiero alla sua famiglia e ai suoi colleghi, il mio impegno perché questo assassino non esca più di galera e perché le Forze dell’Ordine lavorino sempre più sicure, protette e rispettate». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
Ultime notizie: carabiniere gravissimo a Foggia
Dramma a Cagnano Varano, provincia di Foggia: come riporta il Corriere della Sera, un carabiniere è rimasto gravemente ferito nel corso di una sparatoria avvenuta pochi minuti fa nella piazza principale del Paese. Il militare dell’Arma è in gravissime condizione e starebbe lottando tra la vita e la morte: sul luogo dell’accaduto sono giunti i carabinieri del comando provinciale di Foggia. Non è ancora chiara la dinamica dei fatti, in corso le indagini per ricostruire esattamente cos’è successo. Attesi aggiornamenti nelle prossime ore sulle condizioni del gendarme. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
Ultime notizie, Umbria: inchiesta sanità, scattano arresti
La Guardia di Finanza su disposizione della procura di Perugia ha effettuato diverse perquisizioni all’interno dei palazzi della politica umbra. Ad essere interessati dal provvedimento sono stati tra gli altri il governatore Catiuscia Marini, il segretario regionale del Partito Democratico Gianpiero Bocci e l’assessore regionale alla Sanità Luca Barberini, quest’ultimi due sono stati colpiti da provvedimento di arresto. L’inchiesta riguarderebbe le presunte pressioni operati dal mondo della politica relativamente ad un concorso all’interno di un ospedale di Perugia. Tra gli indagati oltre i tre esponenti del Partito Democratico figurerebbero anche altre 32 persone, tutte riconducibili al mondo della sanità.
Ultime notizie, Milano agguato in pieno centro
Un agguato che ricorda i tempi della “mala milanese”
quello che stamani ha visto cadere in pieno centro a Milano un uomo. Tutto è avvenuto di prima mattina quando l’auto di Enzo Anghinelli, un 46 anni noto per i suoi precedenti penali, si è fermata al semaforo della centralissima Via Cadore. All’automezzo si è avvicinato uno scooter, il passeggero posteriore del motociclo ha sparato diversi colpi di pistola verso Anghinelli, per poi fuggire velocemente. L’uomo colpito da almeno 3 colpi si è accasciato sul sedile della vettura, all’arrivo dei soccorritori è stato trasportato in ospedale, le sue condizioni sono gravi anche se non è in pericolo di vita. Gli inquirenti immediatamente hanno iniziato a battere la pista del regolamento di conti.
Ultime notizie, dirigenti scolastici contro il governo
La conferma all’interno del cosiddetto decreto concretezza delle impronte digitali per i dirigenti scolastici, ha di fatto scatenato un nuovo fronte contro l’esecutivo di Giuseppe Conte. La misura inizialmente era stata prevista per tutti gli insegnanti, stralciata poi per gli insegnanti di ruolo è rimasta attiva per coloro che dirigono i plessi scolastici di ogni ordine e grado. Essa servirebbe per garantire la presenza dei dirigenti all’interno dell’istituto allo scopo di evitare i “furbetti del cartellino”. Per i presidi è però solamente una ingiustificata umiliazione nei confronti di chi con sacrificio e perseveranza cerca di far migliorare il sistema scuola. Nella lettera firmata da migliaia di doventi si chiede direttamente ai vice premier di ripensare la norma, minacciando di interrompere qualsiasi prestazione di lavoro straordinario.
Ultime notizie, Ruby bis: Fede andrà ai domiciliari
Alla fine non si apriranno le porte del carcere per Emilio Fede, con l’ex direttore del TG4 che ha visto accettare la domanda di misura alternativa al carcere presentata dai suoi legali. Ieri la Cassazione ha confermato la condanna ad oltre 4 anni all’interno del procedimento penale per la situazione delle “olgettine”, in virtù della sua veneranda età l’uomo ha però ottenuto la misura alternativa al carcere. Accogliendo l’istanza degli avvocati la procura generale ha sospeso cosi l’ordine di carcerazione. Non vedrà il carcere neppure Nicole Minetti, l’ex deputata regionale e grande amica di Silvio Berlusconi si è vista la pena sospesa in quanto inferiore ai due anni di reclusione, la donna hanno fatto sapere i suoi avvocati chiederà l’affidamento in prova.