Novella Esposito ha sempre avuto l’amore per i bambini nel sangue ed è per questo che ha scelto di intraprendere la carriera di ostetrica. Un lavoro che l’ha messa però con costanza a duro confronto con il suo personale dramma: non riuscire ad avere un figlio. Ne ha fatti nascere davvero tanti nel corso di tanti anni in ospedale. Bambini che oggi hanno età differenti e che in qualche modo hanno contribuito a ridare a Novella un po’ di speranza. Anche se attualmente non lavora più come ostetrica, la donna infatti ha fatto un tentativo per essere madre grazie alle chiacchiere con i colleghi, che le hanno fatto scoprire il mondo della maternità assistita. Novella Esposito racconterà la sua particolare esperienza a Domenica In, in occasione della puntata di oggi. È stata dura per la protagonista di questa vicenda drammatica riuscire a fare i conti con un destino crudele.
NOVELLA ESPOSITO CHI E’? L’IMPOSSIBILITÀ DI AVERE FIGLI
Tutto inizia infatti quando rimane incinta giovanissima e i medici sono costretti a toglierle l’utero per via di alcune complicazioni durante il parto. Quel giorno Novella perderà quasi tutto, la figlia e anche la possibilità di costruire una famiglia tutta sua. La speranza però ritornerà a bussare alla sua porta diversi anni dopo. “Quattro volte abbiamo sperato”, dice infatti a La Repubblica parlando della scelta della madre Regina Bianchi di offrirsi per regalare alla figlia il suo sogno di maternità. Concluso però con l’ennesima sconfitta, dovuta al fatto che gli embrioni non attecchivano. “La prova di un grande amore familiare e materno”, sottolinea pensando alla sua storia. C’è chi ancora oggi storce il naso a eventi di questo tipo, ma non Novella e la madre, che hanno sempre avuto ben chiari i ruoli di ognuna nel progetto di vita.
NOVELLA ESPOSITO E LE IDEE CHIARE SULL’UTERO IN AFFITTO
Novella Esposito ha le idee ben chiare sull’utero in affitto, proprio per l’esperienza vissuta. Dopo aver saputo di non poter avere figli, l’ex ostetrica ha fatto un tentativo grazie alla decisione della madre di portare a termine la gravidanza al posto suo. “Altruista, accogliente”, la definisce la Esposito all’epoca dei fatti, augurandosi che un giorno lo Stato possa fare marcia indietro sulla legge 40 che impone il divieto assoluto di praticare la maternità surrogata. “Per me è importante che le cose vengano fatte con amore e per amore”, dice a La Repubblica pensando a tutte le coppie che arrivano a pagare pur di avere dei figli. Per la Esposito è importante solo che ci sia la volontà di fare un dono e che la donna non venga sfruttata in questo contesto. “La voglia di essere mamma non passa mai”, confessa invece a Il Corriere del Mezzogiorno sei anni prima, ipotizzando che a quarant’anni avrebbe potuto tentare di nuovo la strada delle fecondazione assistita.