A Pomeriggio 5 oggi si parla dello strano “caso” della Statua di San Filippo ad Agira (Sicilia), il patrono della cittadina che nelle scorse settimane è stato protagonista di un “possibile miracolo” legato alla particolare e inspiegabile sudorazione del volto del santo nella Chiesa dell’Abbazia di San Filippo. Dopo le prime osservazioni e le segnalazioni al Vescovo di Nicosia, Salvatore Muratore, la Diocesi ha deciso di intervenire direttamente mandano un report alla Congregazione della Dottrina della Fede per far avviare l’iter di ricerca e verifica dell’eventualità di “soprannaturale” nel caso della Statua di San Filippo di Agira. Inviate le telecamere di Barbara D’Urso sul luogo, numerose saranno le testimonianze di chi ha visto dal vivo il “Santo che suda” facendo divenire in poco tempo Agira meta di pellegrinaggi e gruppi di preghiera. Dopo l’intervento della Diocesi, negli scorsi giorni in realtà il “caso” della statua ha ricevuto un definitivo parere che “svela” il mistero dietro quel fenomeno inspiegabile: «semplice fenomeno naturale legato alle capacità dei legni antichi di assorbire acqua dall’ambiente e poi rilasciarla quando raggiungono la saturazione».
STATUA AGIRA, IL VESCOVO SVELA IL “MISTERO”
Lo stesso Vescovo di Agira in una nota mandata a tutti i fedeli spiega «Dopo avere analizzato accuratamente il fenomeno alla luce dei risultati delle investigazioni scientifiche che hanno escluso inequivocabilmente lacrimazioni e sudorazioni, dopo avere consultato la Congregazione per la Dottrina della fede, avvalendomi delle facoltà concesse dallo stesso dicastero, il 25 marzo ho dichiarato che il fenomeno non risulta soprannaturale», scrive il vescovo Muratore. Nell’attesa, il prelato aveva deciso la chiusura al pubblico della sagrestia dove si trovava il busto in legno del Santo Patrono. Dopo aver appurato che il fenomeno è però strettamente naturale e non vi sarebbero gli elementi per parlare di miracolo in corso, lo stesso vescovo ha deciso di riporre la statua nella Sagrestia e comunque fuori dalla Chiesa: ora alcuni compaesani di Agira raccontano di non aver più visto la statua in questi ultimi giorni, riaprendo il “mistero” dietro quel particolare busto “sudato” in legno. «Sono certo che comprenderete la sollecitudine del vescovo nel provvedere che si abbia una corretta comprensione dei fatti avvenuti e divulgati nei mesi scorsi» scrive ancora il presule nella lettera ai fedeli. Vietata ogni forma di “propaganda” del fenomeno su social e tam tam come purtroppo fin da subito la cittadinanza di Agira si è prodigata a diffondere, in attesa di capire cosa stesse realmente succedendo in quella statua così “particolare”.