Dopo lo Speciale sulla strage di Erba, “Le Iene” tornano con quello sull’omicidio di Marco Vannini. Il caso è stato approfondito da Giulio Golia con diversi servizi che hanno evidenziato i dubbi su cui non è stata fatta ancora chiarezza. Questo è un caso ancora avvolto da dubbi e contraddizioni. Non è casuale allora che lo Speciale di oggi, mercoledì 24 aprile 2019, in onda in prima serata su Italia 1 si chiami: “Omicidio Vannini: Bugie e verità”. Marco Vannini aveva 20 anni quando è stato ucciso da un colpo di pistola, mentre si trovava a casa della fidanzata Martina, la notte tra il 17 e il 18 maggio 2015 a Ladispoli, vicino Roma. Il proiettile prima gli ha attraversato il braccio, per poi perforargli un polmone, e si è conficcato in una costola. A sparare Antonio Ciontoli, il padre della fidanzata di Marco Vannini, sottufficiale della Marina distaccato ai servizi segreti. Il 29 gennaio scorso è stato condannato in appello a 5 anni di carcere per omicidio colposo. Il reato è stato derubricato a omicidio colposo.
OMICIDIO MARCO VANNINI, SPECIALE IENE SU 20ENNE UCCISO DAI CIONTOLI
In primo grado Antonio Ciontoli era stato condannato a 14 anni per omicidio volontario. E tanta è stata la rabbia espressa dai genitori di Marco Vannini, che continuano a lottare per avere giustizia. Quella sera non c’era solo il capofamiglia, ma anche Martina e Federico, la fidanzata di quest’ultimo, Viola Giorgini, e la moglie Maria Pezzillo. Dalle chiamate al 118, pubblicate durante il processo, emerge che i soccorsi non sono stati allertati tempestivamente. Per questo la famiglia di Marco Vannini ritiene che l’omicidio non sia colposo ma volontario. Inoltre, ci sono intercettazioni ambientali in caserma il giorno della tragedia e le varie versioni fornite dai membri della famiglia Ciontoli negli interrogatori. Per i giudici, Marco stava facendo il bagno nella vasca di casa Ciontoli, quando il padre della fidanzata sarebbe entrato e preso una pistola dalla scarpiera, poi sarebbe partito il colpo che ha portato alla morte del giovane. Quindi, per i giudici della prima Corte d’Assise d’appello Antonio Ciontoli sparò a Marco Vannini in modo colposo. Ma il caso finirà in Cassazione, dove potrebbe emergere un’altra verità.
LE RIPRESE DISTRUTTE E LE IMMAGINI ESCLUSIVE
Nello Speciale de “Le Iene” sull’omicidio di Marco Vannini si parlerà anche delle riprese delle telecamere di videosorveglianza installate nel comune di Ladispoli, perché sono state distrutte. Questo perché gli inquirenti non le avrebbero mai richieste. Quest’informazione forse avrebbe potuto sciogliere alcuni dubbi sulla morte del giovane. Ad esempio poteva essere verificata la testimonianza della vicina di casa dalla famiglia Ciontoli, secondo cui la macchina del capofamiglia la sera dell’omicidio non era parcheggiata al solito posto. Se accertato, questo particolare andrebbe ad alimentare l’ipotesi che il padre, condannato a 5 anni per l’omicidio di Marco Vannini, non fosse in casa al momento dello sparo. Perché gli inquirenti non avrebbero richiesto le riprese delle telecamere di videosorveglianza? E perché le testimonianze dei membri della famiglia Ciontoli sono contraddittorie tra loro? Allo Speciale de “Le Iene” verranno anche mostrate le immagini esclusive del giovane alla festa del 18esimo compleanno della fidanzata Martina.