Nelle intenzioni di voto prodotte dai sondaggi politici di Piepoli, il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio in vista delle Elezioni Europee 2019 vede un calo netto del 10,5% rispetto ai voti conquistati solo un anno fa alle Politiche del 4 marzo 2018. Ad oggi i grillini non vanno oltre il 22,5%, tallonati dal Partito Democratico “cresciuto” fino al 20,5% dopo l’elezione di Zingaretti a nuovo Segretario. In testa troviamo sempre la Lega, al 31% su scala nazionale e in crescita netta del 13,7% in soli 13 mesi: male Forza Italia, al 10,5% mentre cresce abbastanza bene Fratelli d’Italia che ad oggi prenderebbe il 5,5% e riuscirebbe a conquistare seggi per entrare al Parlamento Europeo. Per quanto riguarda gli altri partiti in lizza, +Europa con Italia in Comune prenderebbe ad oggi il 3%, Articolo1-Mdp è fermo all’1,5% mentre la Sinistra di Fratoianni fa leggermente meglio al 2%. SVP, da queste elezioni “legati” al Centrodestra e non più al Pd, non vanno oltre allo 0,5%.
QUORUM (17 APRILE): LEGA-M5S, DOVE SALGONO E DOVE SCENDONO
Mentre le Elezioni Europee 2019 si avvicinano e mentre soprattutto il Governo vive giorni di tensione tra possibili fratture e continue “vendette” interne tra Lega e M5s, i sondaggi politici stilati da Quorum provano a fare il “punto” delle battaglie principali sostenute da Salvini e Di Maio con relative conseguenze e “consensi” guadagnati in questi primi 12 mesi di Governo. A domanda secca, se ovvero gli elettori intervistati siano al momento soddisfatti delle politiche portate avanti dal Governo Conte, la risposta “discosta” dalle intenzioni di voto viste fino a ieri: il 62% si dice poco-per nulla soddisfatto dei LegaStellati mentre il 38% concede ancora fiducia a Lega e M5s in vista delle Europee. Non solo, la crisi dell’economia e la stagnazione finanche alle recessione tecnica secondo i sondaggi di Quorum vedono il Governo attuale con maggiore responsabilità rispetto agli esecutivi del Pd degli scorsi anni: a domanda «Secondo le stime fatte dal Governo, quest’anno l’economia italiana crescerà dello 0,2%: è il valore più basso d’Europa. Secondo lei, quanto questa situazione è responsabilità del Governo stesso?» il 64,5% dà colpa al Governo Conte, mentre il 35,5% lo assolve.
QUORUM (17 APRILE): GOVERNO BOCCIATO SULLA FLAT TAX
Nei sondaggi elettorali però, va detto, la Lega di Salvini continua a correre tra il 32 e il 36% in media, mentre il M5s si conferma in leggero rialzo tra il 20 e il 24%: come stanno dunque insieme questi dati con le singole misure politiche non particolarmente apprezzate dall’elettorato? E soprattutto in vista delle Elezioni Europee, i sondaggi politici non rischiano di “confondere” le idee avendo dati l’uno esatto opposto dell’altro? Tanti quesiti, non tutti risolvibili al momento, ma che aiutano a dare la lettura di una situazione attuale politica ai limiti della schizofrenia: i sondaggi non sono tutto, ovviamente e una bocciatura ad alcune misure del Governo non significa che allora gli elettori sono pronti ad andare in braccia alle opposizioni. I dati dicono che Lega e M5s vengono contestati ma non sarebbe al momento sostituibili con alcuna altra compagine (Pd, Forza Italia e FdI troppo deboli a livello di consensi, per motivi diversi, per poter prendere il posto di Salvini e Di Maio). Se il Governo viene premiato sulla lotta alle immigrazioni incontrollate – il 56% è d’accordo sulla misura dei “porti chiusi”, non viene invece risparmiata critica sulla Flat Tax, l’altra battaglia forte della Lega: solo il 22% la ritiene una tassa giusta, mentre il 77% la osteggia.