M5s e Lega hanno raggiunto l’intesa con i sindacati per la scuola, scongiurando così lo sciopero del 17 maggio. E, dopo Anna Ascani, anche il dem Matteo Renzi lancia una frecciatina non di poco conto: «Tra le cose da evidenziare in questi giorni, ci sono i sorrisi che facciamo quando vediamo che i sindacati rinunciano a fare sciopero contro i tagli (lo sciopero andava bene solo contro la buona scuola, evidentemente) e che a Taranto si sia costruita una zona rossa, cosa che il nostro Governo non aveva mai fatto: tenere lontane le proteste dagli occhi dei giornalisti, questo è il governo del cambiamento». Soddisfazione, invece, in casa grillina, ecco le parole di Carlo Sibilia: «66mila sono le assunzioni previste nella scuola. Quello che faremo sarà assumere i precari con 36 mesi di servizio, rinnovare i contratti e aumentare gli #stipendi dei docenti e del personale scolastico!». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LA SODDISFAZIONE DI SALVINI
Raggiunta l’intesa sulla scuola tra governo e sindacato, revocato lo sciopero del 17 maggio. Soddisfatto Matteo Salvini: «Molto soddisfatto per l’accordo con i sindacati della scuola: arrivano le assunzioni per i precari storici e bene la firma alla proposta della Lega sul reclutamento degli insegnanti. Successo di tutti la revoca dello sciopero del 17 maggio! Dalle parole ai fatti, altra promessa mantenuta». Critica l’opposizione, queste le parole della dem Anna Ascani: «ZERO soldi veri per il rinnovo del contratto scaduto il 31/12. Solo chiacchiere sul precariato. Neanche una parola sull’edilizia. E i sindacati della #scuola revocano lo sciopero generale del 17 Maggio. Io davvero non capisco. Più calpestano la scuola meno si fanno sentire. Mah». Infine, il giudizio del segretario generale Cisl Annamaria Furlan: «Importante l’intesa tra i sindacati del comparto istruzione e ricerca ed il governo per il rilancio dei settori della conoscenza. Si valorizza il metodo del confronto e si garantisce il ruolo centrale della #scuola a tutela dell’identità ed unità culturale del Paese». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CONTE: “AUMENTI STIPENDI”
«Il governo si è impegnato a individuare le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti, assicurando un congruo incremento degli stipendi. Le retribuzioni degli insegnanti devono essere adeguate alla responsabilità che ricoprono»: lo ha scritto su Facebook il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo l’accordo siglato nella notte tra i sindacati e le componenti di Miur e Governo. «Si cambia strada e questo è il segnale. Dopo una settimana di impegno della commissione Cultura, anche tutto il Parlamento è arrivato a impegnarsi per affrontare le disuguaglianze territoriali, tanto che anche i sindacati sono soddisfatti sull’autonomia differenziata, perché si è stabilito che ci sarà unità e identità nazionale; saranno salvaguardate; il reclutamento e il contratto collettivo sarà uniforme su tutto il territorio. Abbiamo scongiurato la creazione delle scuole di serie A e di serie B e abbiamo salvato una gestione unitaria del sistema nazionale», è invece il commento del Presidente della Commissione Cultura alla Camera, Luigi Gallo (M5s). Chiusa una falle, se ne apre però subito un’altra: i sindacati, dopo aver ottenuto l’ok agli aumenti sulla scuola (anche se andranno ovviamente visti in che termini e a partire da quando), portano all’attenzione l’intero comparto della Pubblica Amministrazione. «Non ci sono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, tutti i dipendenti pubblici attendono il rinnovo del contratto. Il premier Conte ci convochi: il personale della Pa tutto merita risposte», fanno sapere in una nota Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa. (agg. di Niccolò Magnani)
I DETTAGLI E GLI AUMENTI
Accordo scuola-governo nella notte. A Palazzo Chigi è stata raggiunta un’intesa fra i sindacati del mondo della scuola e l’esecutivo gialloverde, alla presenza del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, del ministro dell’istruzione, Bussetti, e del sottosegretario all’istruzione, Giuliano. L’accordo, come sottolinea il sito di Rai News, prevede, fra le altre cose, maggiori risorse per il rinnovo contrattuale, e soluzioni per ovviare al problema del precariato. Subito dopo l’ok fra le due parti, i sindacati hanno deciso di sospendere lo sciopero nazionale che era stato proclamato per venerdì 17 maggio. In base a quanto emerge dalla seduta di questa notte, i sindacati e il governo hanno convenuto «sull’opportunità di avviare l’iter del rinnovo del Contratto collettivo di lavoro del comparto Istruzione, scaduto nel dicembre scorso e il Governo si è impegnato a garantire il recupero graduale nel triennio del potere di acquisto delle retribuzioni dei lavoratori».
SCUOLA, ACCORDO GOVERNO SINDACATI
Gli esponenti del governo si sono altresì impegnati a reperire delle risorse finanziarie ulteriori da destinare al personale scolastico in occasione della prossima legge di bilancio, di modo che i docenti italiani e il personale Ata possano ottenere una remunerazione più vicina alla media degli stipendi europei per lo stesso ruolo. Novità anche per quanto riguarda l’università e la ricerca, con l’esecutivo gialloverde che ha promesso una maggiore flessibilità nell’utilizzo del salario accessorio, nonché di incrementare il personale che svolge attività di ricerca così come di didattica. L’accordo è stato siglato dai sindacati di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gild, e il premier Conte, al termine dell’intesa raggiunta, lo ha commentato con tali parole: «Consapevole di dover investire di più nella scuola, pur in un quadro di finanza pubblica che purtroppo ci pone dei vincoli, il governo si è impegnato a individuare le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti, assicurando un congruo incremento degli stipendi».