Gabriel Feroleto è stato ucciso perché disturbava papà e mamma mentre si appartavano. Ormai non sembrano esservi più dubbi in merito al movente che ha spinto Donatella Di Bona a strangolare il proprio figlio di soli due anni, e alla presenza sulla scena del crimine del padre, Nicola Feroleto. Inizialmente quest’ultimo aveva cercato di costruirsi un alibi, chiedendo alla sua fidanzata ufficiale, Anna Vacca, di dire ai carabinieri che era stato in casa fino alle 16:30. Peccato però che la donna non abbia voluto sottostare alle richieste del compagno, e il castello sia caduto nel giro di 48 ore. Al momento si trova rinchiuso presso il carcere di Cassino, e la sua posizione si è decisamente aggravata nelle ultime ore. Secondo i pm, Nicola Feroleto ha assistito alla scena senza muovere un dito: «un po’ guardava, un po’ si voltava – il racconto di Donatella agli inquirenti, parlando dell’amante – guardava in alto, di lato, verso la macchina. No, lui non ha fatto niente, non gli importava. Non gli ha messo una mano addosso per non essere incolpato». Ma secondo la mamma di Donatella, la signora Rocca Di Branco, la figlia non avrebbe mai potuto agire da sola: «Mia figlia non sarebbe mai stata capace di fare una cosa del genere, quell’uomo è un assassino, ha minacciato di bruciarci tutti se avessimo parlato». Lunedì prossimo sono attesi i Ris dei carabinieri per accertamenti tecnici irripetibili sul telefonino del 48enne. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GABRIEL DISTURBAVA I GENITORI CHE SI APPARTAVANO
Il piccolo Gabriel Feroleto, il bimbo di due anni e mezzo di Cassino, provincia di Frosinone, è stato ucciso perché stava interrompendo un rapporto sessuale fra i suoi genitori. E’ questa l’ultima scioccante verità riportata dai colleghi del freepress Leggo. Pare infatti che Donatella Di Bona, la mamma 29enne, e il padre Nicola, di anni 48, si fossero appartati in via Veglia, una stradina non lontano dall’abitazione della ragazza. Si erano dati appuntamento poco dopo le ore 14:00, ma il loro piano era andato a rotoli perché il piccolo, che Donatella si era portata appresso, continuava a piangere che voleva fare ritorno a casa: «Ci siamo visti – ha confessato la Di Bona, come riporta Leggo – il pomeriggio ma non abbiamo fatto nulla, perché il bambino piangeva, piangeva e lui (Nicola) gli ha dato due schiaffi». La coppia era in auto con il figlio, e visto che il bimbo non smetteva di piangere, madre e figlio sono scesi dall’auto: mentre la donna strangolava il piccolo, il padre li guardava senza muovere un dito, dicendo «Vi levo dal mondo».
OMICIDIO GABRIEL, UCCISO DAI GENITORI PERCHÉ VOLEVANO FARE SESSO
Subito dopo, Donatella era tornata a casa dalla madre, ed aveva raccontato tutto: «Abbiamo fatto un guaio. Io e Nicola abbiamo ammazzato Gabriel, lo abbiamo soffocato. Non dire niente che stava pure Nicola. Non dire che lo ha ucciso pure lui. Perchè è capace di ucciderci o di appaiarci». Una realtà agghiacciante, una vicenda che sembra ormai essere stata chiarita, e che prova le pesanti responsabilità del padre in questo brutale assassino: «Gli piaceva andare dietro alle donne – il racconto di alcuni parenti di Anna Vacca, la compagna ufficiale del Feroleto – Nicola è stato sempre un tipo violento e cattivo. Non esitava a menare le donne con cui si accompagnava quando queste non gli si concedevano». Un bimbo di due anni ammazzato brutalmente dai genitori perché volevano avere un rapporto, una realtà di degrado e disumana, difficile anche da raccontare.