Nelle ultime ore sono emersi nuovi inquietanti dettagli sulla morte di Gabriel, il piccolo ucciso dalla mamma Donatella alla presenza del padre Nicola. Il caso è stato affrontato nuovamente dalla trasmissione Pomeriggio 5 che ha intervistato nuovamente Anna, la compagna del papà del bimbo ucciso ed alla quale l’uomo aveva chiesto di confermare il suo finto alibi. “Io ho detto la verità”, ha ribadito la donna. Alla domanda su cosa possa essere accaduto, Nicola dalla caserma aveva spiegato alla compagna: “Quella matta ha ucciso il figlio”. In un primo momento le avrebbe detto che lui non era presente, “poi mi ha detto che se ci fosse stato anche lui l’avrebbe ammazzata”. In quel momento stava mentendo? “Io penso di sì”, ha replicato Anna. A suo dire Nico non era mai stato violento nei suoi confronti. Quindi ha rivelato un dettaglio choc: “Il giovedì sera, il giorno dopo la morte del figlio, ha aperto una bottiglia di spumante”, ha rivelato la donna ancora sconcertata. Se dal carcere le chiedesse di vederlo lei non lo perdonerebbe mai: “Non si deve più avvicinare a questa casa, ho chiuso con lui!”, ha chiosato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
OMICIDIO DEL PICCOLO GABRIEL
La morte del piccolo Gabriel Feroleto, il bimbo di 2 anni e mezzo ucciso lo scorso 17 aprile a Piedimonte San Germano, piccolo centro nei pressi di Cassino (Frosinone) sarà al centro della nuova puntata di Quarto Grado, in onda questa sera su Rete 4. A confessare il suo omicidio era stata la madre Donatella Di Bona la quale aveva spiegato di averlo fatto “perchè piangeva troppo”. Una tesi, questa, giunta dopo tre precedenti versioni, in una della quale tirava in ballo anche l’amante e padre del piccolo, Nicola Feroleto, prima di addossarsi nuovamente le colpe dell’accaduto. Gli inquirenti, tuttavia, hanno appurato un suo coinvolgimento nella drammatica vicenda, constatando come l’uomo abbia tentato anche di costruirsi un finto alibi cercando di coinvolgere la compagna Anna, che, a sua volta, avrebbe deciso di smentirlo raccontando la verità sui suoi movimenti. Al centro della trasmissione Mediaset, anche la posizione del padre di Gabriel, il 48enne ora arrestato con l’accusa di concorso in omicidio. Sebbene non sia ancora stata fatta totale chiarezza sul movente, gli atti d’indagine nelle ultime ore sembrano aver confermato una indiscrezione che circolava già da giorni. A quanto pare, come spiega Repubblica.it, il piccolo Gabriel realmente quel maledetto 17 aprile avrebbe iniziato a piangere proprio mentre si trovava con i suoi genitori, i quali si erano appartati in un campo per consumare un rapporto sessuale. Forse la madre Donatella, disturbata da quel pianto, avrebbe decido a quel punto di soffocarlo. Il padre avrebbe assistito indifferente e senza reagire all’intera scena.
GABRIEL, BIMBO UCCISO DAI GENITORI: LE BUGIE DELLA MADRE
Un fiume di bugie, sin dall’inizio, hanno caratterizzato la morte di Gabriel Feroleto. Prima la versione dell’incidente causato da un pirata della strada, avanzata da Donatella, poi il coinvolgimento del padre del piccolo, Nicola con il quale la 28enne si sarebbe vista proprio quel pomeriggio anche se, ha ammesso, “non abbiamo fatto nulla perché il bambino piangeva, piangeva. E lui gli ha dato due schiaffi”. Secondo il gip Salvatore Scalera, il padre sarebbe apparso “infastidito” per non essere riuscito ad avere con Donatella “un altro rapporto sessuale”. E così mentre la donna soffocava il bimbo, Nicola “non interveniva” ma sussurrava frasi choc del calibro di “Vi levo dal mondo”. Donatella ha aggiunto, come riferisce ancora Repubblica: “Un po’ guardava e poi si girava, prima guardava in aria, poi verso la macchina, poi di lato. No lui non ha fatto nulla, perché non gliene importa. Vabbè, il bambino è stato ucciso da me. Lui non gli avrebbe messo una mano addosso per non essere incolpato”. Ma le bugie sono state una costante sin dal principio, al punto tale da spingere la stessa madre di Gabriel a confessare: “Ammetto di non avervi detto la verità. Nicola mi ha detto che dovevo dire che era stato con me tra le 14 e le 16.30”.
L’ULTIMO SALUTO AL PICCOLO GABRIEL
Nella giornata di mercoledì si sono svolti i funerali del piccolo Gabriel Feroleto durante i quali l’intera Piedimonte e i centri limitrofi si sono fermati. Non sono mancate le bandiere a mezz’asta, così come le serrande abbassate, fiori bianchi e palloncini. La comunità è ancora sotto choc per l’orrore che l’ha travolta. Tra tanta commozione, anche il monito durissimo del sindaco Gioacchino Ferdinandi che, come riferisce CiociariaOggi.it, ha dichiarato: “Siamo noi che abbiamo il dovere morale di tenere la mano a chi non ce la fa perché troppo debole e troppo piccolo, come Gabriel”. Il bimbo è stato definito dal primo cittadino “Vittima innocente che insegna l’attaccamento alla vita e ci insegna la difesa della vita. Non potremmo mai chiedere scusa abbastanza per essere stati presi di altro. Da situazioni e circostanze”. Quindi una promessa ai suoi cittadini: “Mai più indifferenti o distratti”. E alla comunità ha chiesto “aiuto per far sì che tutto il comune e le sue autorità possano essere vicino a ogni situazione di emergenza”.