La Rua, una delle presenze “outsider” al Concerto del Primo Maggio 2019. Nati ad Ascoli Piceno nel 2009, i La Rua ci mettono diversi anni prima di arrivare all’esordio discografico. Nel 2012 partecipa alle selezioni di Sanremo classificandosi tra i primi 30 artisti più votati nel contest Sanremo social e, sempre nello stesso anno, viene premiato dall’Associazione Fonografi Italiani. Nel dicembre 2012 si piazza primo nel concorso Area Sanremo dopo aver superato la selezione tra 320 artisti. Nel 2013 i La Rua aprono l’unica data italiana del tour degli Imagine Dragons a Milano. Nel 2015, dopo aver pubblicato il primo album dal titolo La Rua, si esibiscono sul palco del Concerto del Primo Maggio aggiudicandosi un premio nella sezione ‘Miglior gruppo’ del contest 1MNEXT. Ma è proprio nel 2015 che decidono di partecipare al programma televisivo Amici di Maria De Filippi avendo come coach Emma ed Elisa. Il gruppo ha sviluppato una formula sonora che deve molto ai gruppi del nuovo folk inglese, come Mumford & Sons, Dirty Pawns e Lumineers: strumenti acustici, tamburi, impasti vocali corali. Del 2016 è il secondo disco Sotto effetto di felicità e della scorsa estate il nuovo Nessuno segna da solo dove le loro sonorità nu folk cedono il passo alla elettronica e alla dance pop. Intanto prendono parte a Sanremo giovani nel 2018 classificandosi secondi con Alla mia età.
LA RUA: “NON SIAMO UN GRUPPO INDIE”
Composti dai chitarristi William D’Angelo e Alessandro “Charlie” Mariani, dal tastierista Davide Fioravanti, dal batterista Nacor Fischetti, dal bassista Matteo Grandoni e dal frontman Daniele Incicco, il gruppo vuole tenere le distanze dalle mode musicali. A proposito della trap ad esempio dicono che “ogni periodo ha i suoi momenti, forse ultimamente non si ha l’esigenza di ascoltare un qualcosa di molto suonato. Noi, ovviamente, siamo di un’altra scuola e non potremmo mai fare a meno dei nostri strumenti e sostituirli con la tecnologia, a noi piace l’odore del palcoscenico” mentre del mondo indie dicono “Crediamo che l’indie, intesa come idea originaria di partenza, non esiste nel momento in cui ne parliamo. Inizialmente incarnava un certo tipo di sperimentazione che non sarebbe mai potuta entrare in radio, oggi ne è un’assoluta protagonista. Poi, se parliamo di contaminazioni, quelle esistono da una vita, gli artisti mainstream prendono da tempo spunti da quel mondo, il punto è che oggi non è più così distante dal pop”. Del gruppo si ricorda anche la piacevole collaborazione con Federica Carta nel brano Sull’orlo di una crisi d’amore.