Gennaro Ciliberto, testimone di giustizia ed ex dirigente d’azienda di Somma Vesuviana, da oggi ha ufficialmente iniziato lo sciopero della fame per tentare di accendere i riflettori sulla sua delicata situazione. Ad accogliere il suo appello è stata anche la trasmissione Quarto Grado, di cui stasera sarà ospite come annunciato da IlCorrierino.com. Proprio sulla pagina Facebook della trasmissione di Rete 4, è stato postato un video realizzato ieri sera dallo stesso testimone di giustizia nel quale dice: “Sono Ciliberto Gennaro, testimone di giustizia. Io da stasera 2 maggio 2019 sono qui in piazza del Viminale in sciopero della fame per essere audito dal presidente della Commissione centrale ex articolo 10 per tutelare la mia incolumità e la mia sicurezza”. Il video in oggetto è stato girato in piazza del Viminale di fronte al dicastero. “Chiedo vicinanza a tutte le testate giornalistiche, a tutta la società civile di non lasciarmi solo”, ha chiosato nel breve filmato. Da anni Ciliberto vive in una località segreta ma sia a lui che alla moglie ed ai figli hanno tolto la protezione. Il prossimo 9 maggio sarà chiamato a testimoniare in aula ma nel frattempo ha ripreso la sua protesta più volte ripetuta negli ultimi anni.
GENNARO CILIBERTO, TESTIMONE DI GIUSTIZIA IN SCIOPERO DELLA FAME
Gennaro Ciliberto, testimone di giustizia, aveva denunciato le infiltrazioni di camorra in aziende per i lavori autostradali. L’uomo nello specifico parlò di infiltrazione del clan D’Alessandro nelle grandi opere. La sua nuova protesta intende dare voce non solo alla sua personale vicenda a quelli dei tanti testimoni di giustizia che si sentono abbandonati dallo Stato. Ciliberto aveva fatto esplicitamente nomi e cognomi delle persone coinvolte denunciando la presenza ed il coinvolgimento della famiglia Vuolo legata al clan camorristico D’Alessandro. Mentre si trova di fronte al Viminale, Ciliberto dichiara di aver intrapreso lo sciopero della fame ed in vista dell’udienza che lo vedrà nei panni di testimone aggiunge: “chiedo che mi sia data la scorta, che mi viene negata. Chiedo inoltre il cambio di nominativo per poter scomparire: io sono un morto che cammina, ho denunciato colletti bianchi e camorristi”. Quindi ha aggiunto: “Ho chiesto i permessi e sto dormendo in auto e ho avvisato il Viminale, perché siano messi al corrente il ministro Salvini e i sottosegretari”. L’uomo soffre anche di non trascurabili problemi di salute.