Oggi 4 maggio 2019 si celebra il 70^ anniversario della tragedia di Superga, dove persero la vita i giocatori e i dirigenti del Grande Torino, assieme ai giornalisti al loro seguito e l’equipaggio del velivolo. Un mito che non tramonta mai, una squadra che ha fatto la storia del calcio e dell’Italia, che appena uscita dalla guerra, ritrovava grande gloria nelle maglie granata di undici giocatori di gran classe e temperamento. Abbiamo così voluto ricordare il 70^ anniversario della Tragedia di Superga, 70 anni della scomparsa del “Grande Torino”, con Eraldo Pecci, uno dei giocatori che riportarono lo scudetto al Torino nel 1976 e oggi anche opinionista della Domenica Sportiva: eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.
70 anni dalla tragedia di Superga, un anniversario importante. Un’anniversario importante che ancora oggi ricordiamo, che non potremo mai dimenticare. Qualcosa di veramente speciale, veramente unico come la storia di questa grande squadra.
Cosa vuol dire il Grande Torino nella storia del nostro calcio? Molto, Il Grande Torino è stata una squadra che ha dato tanto al nostro calcio. Una squadra che vinceva in quegli anni del dopoguerra, una squadra di campioni, di grandi interpreti di questo sport, in un periodo storico veramente particolare della vita del nostro paese.
Perchè così importante anche nella storia del calcio, italiano e non solo? Perchè il Torino ha rappresentato la storia di quell’Italia che usciva dalla guerra, l’Italia della ricostruzione, l’Italia che voleva ridarsi una speranza e ritrovare una speranza per il suo futuro.
Come ha vissuto questa maglia? E’ stata una cosa bella, che mi ha riempito di gioia, di orgoglio. Una cosa che mi ha dato anche anche a me dal punto di vista professionale, umano. Non ho vissuto da protagonista le imprese del River Plate o del Real Madrid, posso solo dire però che sono stato fino in fondo un protagonista di quelle vicende sportive del Torino che portarono anche allo scudetto del 1976.
Per i tifosi del Torino cosa significa questa maglia? Molto, tantopiù per loro che si trovano ogni anno a ricordare Il Grande Torino sulla collina di Superga. E’ logico che poi ognuno è legato alla sua squadra. La vicenda, il finale triste del Grande Torino, ha lasciato però qualcosa sicuramente di speciale che ha legato ancora di più i tifosi del Torino a questa squadra…
Pensa che Il Grande Torino sia stata una delle squadre più forti di tutti i tempi? Credo che Il Grande Torino sia stata una grande squadra. Poi fare paragoni non è mai una cosa ideale. In Italia ad esempio si può dire che la più bella città sia Roma, o Firenze, o Venezia. Poi alla fine tutte sono bellissime, possono avere qualcosa di veramente speciale, tutte sono straordinarie.
Valentino Mazzola fu il giocatore simbolo di questa squadra? Questa è stata una squadra di grandi campioni, da Maroso a Gabetto erano tutti giocatori eccezionali. Valentino Mazzola forse è stato quello che ha incarnato di più Il Grande Torino, ne è stato l’espressione migliore. Tutti quelli che l’hanno visto giocare, tutti quelli con cui ho parlato mi hanno detto che era veramente un fuoriclasse, il simbolo stesso del Grande Torino!
Perchè ancora adesso è ricordata questa squadra? Una leggenda che non tramonta mai. La tragedia del Grande Torino, la sua fine ne ha decretato il mito, ha portato a fare di questa squadra qualcosa di veramente indelebile nella storia del calcio, del nostro paese.
Due parole infine su questa ricorrenza: cosa si sente di dire per questi 70 anni della tragedia di Superga? Posso dire che se a 70 anni viene ancora ricordata questa squadra un motivo c’è. Magari in molti non si ricordano più dello sbarco della luna, ma della tragedia di Superga sì e fra 70 anni sarà ancora così…
(Franco Vittadini)