S-c-a-t-e-n-a-t-o: potremmo definirlo e scandirlo così Flavio Briatore nel recente “monologo” alla 69esima Assemblea di Federalberghi a Capri. Siamo abituati che ogni qualvolta apra bocca l’imprenditore del Billionaire si scateni il pandemonio, e questa volta non è stata da meno: è in particolare il Reddito di Cittadinanza e l’economia italiana, il “turismo da ricchi” e ancora i comunisti e il lavoro del ministro Di Maio. Tutti “nodi al pettine” affrontati dall’ex di Elisabetta Gregoraci davanti alla divertita platea, alla presenza sorridente del Ministro del Turismo e dell’Agricoltura, il leghista Gianmarco Centinaio: «chi fa impresa nel turismo in questo Paese è un eroe, perché l’Italia è un Paese comunista che vorrebbe tutti sfigati, un Paese dove vince la gelosia per i ricchi». Per far capire come il futuro di Briatore – suo malgrado – non potrà essere solo l’Italia, specie se la situazione rimane quella attuale, l’imprenditore ha annunciato nuovi investimenti a Montecarlo, Dubai e Londra: «Tra una settimana noi e un altro gruppo apriamo due nuove spiagge a Monaco per spingere gli yacht ad allungare i tempi di permanenza. Da noi abbiamo perle come Capri e la Sardegna, dove l’ ex governatore Soru ha fatto un ottimo lavoro, ma a favore della Corsica, ha fatto scappare via tutte le barche».
BRIATORE VS M5S: “REDDITO DI CITTADINANZA È UNA CAZZ*A”
La “confessione” di Briatore davanti a Federalberghi è presto che lanciata: «non investo in Italia perché a Monaco ci sono i presupposti per fare bene business, essendo rispettati, pagando il giusto, avendo le infrastrutture». È un’autentico fiume in piena l’ex n.1 della Benetton F1 anche quando si scatena sul cosiddetto “turismo da ricchi”: «L’altra settimana gli aerei che arrivano da fuori Europa aspettavano due ore per timbrare il passaporto. Se parti così ad accogliere chi arriva dopo un volo di 12 ore… A Napoli sono atterrato poi mi hanno fatto spostare il mio jet a Roma perché non c’era posto. Se vuoi i turisti ricchi devi dargli un’ accoglienza adeguata. Ma qui se crei corsie preferenziali e qualcuno passa avanti, tutti si arrabbiano perché è un Paese che non ama i ricchi. Bisogna farla finita con il parlare di turismo da ricchi, bisogna parlare di chi spende, perché un ricco che non spende è come un povero». Sempre in un altro passaggio del suo intervento – riportato in molti stralci sul Giornale e Dagospia – Briatore non risparmia nessuno dalle critiche, specie Di Maio e la misura del M5s per rilanciare l’economia italiana e il lavoro: «Il reddito di cittadinanza è una cazzata i ragazzi vogliono lavorare, noi ne abbiamo presi tanti bravissimi dal sud, ma quando proponiamo loro di tornarci a far qualcosa, dicono di no. Del resto noi abbiamo un ministro del Lavoro che come primo lavoro ha fatto il ministro». Avrà fatto piacere a Salvini l’intervento di Briatore, visto anche come è continuato e si è concluso: «Bene l’ ipotesi di ridurre la progressività andando verso la flat tax, malissimo se si pensa di finanziarla alzando l’ Iva, che deprimerebbe i consumi».