l netto di ogni polemica che il Pd farà e ha già fatto sull’ultima proposta di legge del Governo Lega-M5s, fa un certo effetto sentire parlare ancora di “abolizione del Cnel” dopo che per mesi è stato fonte di dibattito in ogni sede prima del Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016 proposto dall’allora premier Matteo Renzi. Scampato all’abolizione dopo il fallito referendum Pd (che portò alle dimissioni del Premier e al cambio con Gentiloni a Palazzo Chigi, ndr), il Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro aveva tentato una sorta di autoriforma, bocciata anch’essa per vizi di incostituzionalità. Ora però è il Movimento 5 Stelle a volerlo abolire del tutto, con una proposta di legge rilanciata ieri dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta, Riccardo Fraccaro: «La proposta di legge per l’abolizione del Cnel mercoledì 8 maggio arriverà in Senato. Un altro impegno del contratto di Governo che manteniamo, nell’ottica di restituire piena efficienza alle istituzioni. Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro si è rivelato un ente inadeguato agli scopi per cui era stato concepito, ed è ormai superato della dinamiche istituzionali che garantiscono la rappresentanza delle forze sociali».
BOSCHI ATTACCA IL M5S: “CI OFFENDE E POI CI COPIA”
Un organismo ai più sconosciuto che non ha mai particolarmente “brillato” per numeri altissimi di proposte e consigli sul mondo del lavoro e dell’economia, il Cnel ora torna di stretta attualità politica per la volontà del M5s, in piena crisi interna con la Lega, di proseguire nel “taglio della vecchia politica” promesso da Di Maio già nella scorsa campagna elettorale. Avvicinandosi le Europee, il Movimento passa all’attacco e annuncia sempre con Fraccaro: «Con il Governo del cambiamento non ci può essere la difesa di poltrone ed enti inutili perché gli interessi dei cittadini tornano centrali. Oltre agli ovvi risparmi, questa riforma consentirà soprattutto di rendere più snello ed efficace il rapporto tra forze sociali e istituzioni. La funzione del Cnel potrà infatti essere sostituita dal rafforzamento della democrazia diretta e del ruolo del Parlamento, con lo sviluppo delle forme di partecipazione e un maggiore utilizzo delle attività conoscitive in sede parlamentare», rilancia il Ministro grillino. 64 consiglieri entrati in carica il giugno 2018, molti in quota sindacati ma anche membri o ex di Confederazioni, Legacoop, Coldiretti e così via. Il M5s vuole “spazzarlo via”, ma dal Partito Democratico in molti alzano le antenne: la più vispa e reattiva è quella stessa Maria Elena Boschi che con Renzi aveva messo a punto la riforma pre-Referendum: «Il M5S annuncia una nuova riforma costituzionale per abolire un ente inutile: il Cnel. Eppure sono gli stessi che hanno gridato al colpo di Stato quando lo abbiamo proposto noi. Prima ti offendono, poi ti copiano. Chissà se un giorno chiederanno anche scusa».