Dopo il grande successo di Masterchef (dove è stato confermato anche per la prossima edizione), Giorgio Locatelli è pronto per essere intervistato da Alessandro Cattelan all’interno del programma EPCC (E poi c’è Cattelan). Un aspetto interessantissimo del giudice di Masterchef nonché che stellato è il suo essere a metà inglese e italiano. Lo stesso Giorgio Locatelli ha fatto un interessante confronto tra l’Italia e l’Inghilterra in una sua lunga videointervista fatta da Repubblica: “Devo dire che è strano ritrovarsi ad essere improvvisamente famoso a cinquantasei anni. Fa un po’ strano, diciamo che mi ci devo ancora abituare del tutto. Comunque sia quello che mi ha colpito di più è la grande diversità esistente tra fans inglesi e italiani: c’è una differenza enorme sotto quest’aspetto. Gli inglesi sono molto più timidi e riservati, quando ti vedono per strada al massimo ti dicono: “Ben fatto!” o “Mi piace il tuo lavoro, bravo!” e poi se ne vanno per la loro strada, ti lasciano in pace. Con gli italiani invece è diverso, ti fermano, ti chiedono l’autografo e soprattutto vogliono fare una marea di selfie. Diciamo che mi devo abituare ancora a tutto questo, non ero pronto.”
GIORGIO LOCATELLI, “I GIOVANI ITALIANI SONO FANTASTICI”
Ai microfoni di Repubblica si è scoperto un Giorgio Locatelli che non ci saremmo aspettati: giocoso, divertente, schietto. Anche la sua opinione sui giovani in generale è davvero degna di nota, condita come sempre anche dalla sua esperienza di vita londinese: “Devo dire che i giovani italiani sono davvero fantastici, sono molto meglio di come eravamo noi da giovani, non c’è dubbio. Sono in gamba, pronti ad imparare e al passo coi tempi; quando sono tornato qui devo dire che ho imparato davvero a conoscerli molto bene. Ricordo che quando io partii per Londra ero davvero un ragazzo di provincia e poco più e, infatti, quando arrivai in Inghilterra capii immediatamente di essere anni luce indietro rispetto a loro. Londra era molto più avanti di noi, non c’era paragone. Negli anni l’amore per l’Italia è rimasto, ma devo dire sinceramente che sono quasi più inglese che italiano e mia moglie questo me lo dice tutte le volte.”
LA RINASCITA DELL’ALBERGHIERO
E’ davvero doveroso sottolineare quanto la figura del cuoco sia cambiata da circa quindici anni a questa parte. Non è affatto blasfemo dire che il cuoco era perlopiù una professione di secondo piano, lasciata a chi aveva i parenti nella ristorazione e comunque sempre bistrattata o valutata non adeguatamente. Con l’andare dei tempi tutto è ovviamente cambiato e, ad oggi, lo chef è una delle figure più importanti (e meglio pagate, aggiungiamolo) della società. I programmi tv pullulano di format culinari, così come youtube o i siti internet: oramai non si fa che parlare di cucina, ma prima le cose non erano così. Ecco la conferma di Giorgio Locatelli: “Prima nessuno voleva fare l’alberghiero, era una soluzione di ripiego. Quando non andavi bene a scuola o non volevi studiare ti dicevano: ‘Perché non vai a fare l’alberghiero?’. All’epoca funzionava così, ce ne erano davvero pochi che lo facevano per passione o volontariamente. Oggi è cambiato tutto.”