Proseguono le indagini sull’omicidio di Imen Chatbouri. L’ex campionessa di atletica tunisina di 37 anni è stata trovata morta all’alba del 2 maggio sulla banchina del Tevere, con il borsone della palestra vicino. Gli inquirenti stanno cercando di rintracciare l’assassino. A tal proposito ci sono importanti novità: la donna sarebbe stata avvicinata alle spalle dall’uomo con cui si è incontrata nel bar quella sera. È ancora da chiarire se i due si conoscessero da tempo o se si siano incontrati per la prima volta quella sera. Al momento, come riportato dall’Ansa, non si esclude nessuna ipotesi, anche quella che alla base dell’omicidio possa esserci un rifiuto della vittima alle eventuali avance dell’assassino. Si scava nelle sue frequentazioni: la pista privilegiata è il movente passionale. E quindi il furto del cellulare è legato alla necessità di cancellare delle informazioni compromettenti.(agg. di Silvana Palazzo)
IMEN CHATBOURI, KILLER INCASTRATO DA VIDEO
C’è una svolta e non è minima nel giallo di Ponte Sisto, dove all’alba del 2 maggio scorso l’ex campionessa di atletica tunisina Imen Chatbouri è stata trovata morta sulla banchina del Tevere con vicino il borsone della palestra. Ebbene, secondo quanto emerso da un video decisivo, sarebbe stata uccisa con il killer ora braccato dalla Polizia di Roma: nessun suicido e nessuna fatalità, Imen è morta perché qualcuno l’ha buttata di sotto, probabilmente lo stesso “sbandato” con cui aveva passato l’intera serata. Stando a quanto riportato stamane dal Messaggero, nella ricostruzione delle immagini si scorge Imen Chatbouri lasciare un locale di Piazza Venezia con un uomo forse straniero: si sono allontanati verso Trastevere, con l’uomo che l’avrebbe seguita da lontano senza farsi vedere. L’ex atleta si è poi fermata con i gomiti appoggiati sul parapetto di Ponte Sisto e probabilmente annebbiata dall’alcol ha passato diverso minuti come in trance: a quel punto l’uomo arriva da dietro, la afferra per le caviglie e la lancia dal ponte per poi fuggire nel buio.
PONTE SISTO, LA SVOLTA NELLE INDAGINI
Il procuratore di Roma Maria Monteleone assieme al pm Antonio Verdi indagano ora per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione: gli agenti del Commissariato Trevi Campo Marzio stanno provando a ricostruire le conoscenze di Imen Chatbouri per risalire a chi possa averla uccisa e, soprattuto, il possibile movente dietro all’orrendo delitto. Secondo quanto riporta ancora il Messaggero, tra i sospettati «è uscito per ora l’ultimo fidanzato, un trentenne con cui l’ex atleta tunisina era legata da poche settimane»: la fisionomia però non corrisponde con l’uomo delle telecamere e per questo non si escludono diverse altre piste, tutte però finora senza grandi prove a riguardo. Si era parlato in un primo momento di suicidio o anche di morte naturale ma gli amici della ex campionessa 37enne avevano escluso fin da subito perché non tornava con gli ultimi mesi della giovane, tutt’altro che “depressa” o in crisi. Anzi, Imen aveva vinto da poco un tumore ed era piena di voglia di vivere finalmente dopo lo spavento.