Dopo il clamore sortito dalla nuova testimonianza di Davide Vannicola, secondo cui a sparare a Marco Vannini sarebbe stato non Antonio Ciontoli ma Federico, è proprio quest’ultimo, sentito telefonicamente a Quarto Grado, a fornire le sue precisazioni. Federico Ciontoli ha dichiarato: “Io penso che le intercettazioni siano estremamente chiare su questo, quindi…non c’è bisogno che io dica altro. Sono tantissime le cose che sono sufficienti per spiegare dov’è la verità. Perché il testimone dice queste cose? Non so perché, non conosco proprio i dettagli di questa cosa. Vedrò anche col mio avvocato perché abbia interesse nel dire questa cosa”. Federico Ciontoli ha poi aggiunto:”E’ normale che qualcuno possa avere dei dubbi, però su questa cosa del chi ha sparato mi sembra assurdo che si continui a specularci sopra perché non ci sono possibilità di poter speculare su questa cosa, quindi i dubbi sono assurdi”. (agg. di Dario D’Angelo)
OMICIDIO MARCO VANNINI
L’omicidio di Marco Vannini, avvenuto il 18 maggio 2015, torna al centro della nuova puntata di Quarto Grado che si interrogherà sulle ultime novità e testimonianze. Nei giorni scorsi, un’altra trasmissione Mediaset, Le Iene, aveva dato risalto alle parole di un amico dell’ex comandante dei carabinieri di Ladispoli, Roberto Izzo, asserendo che a sparare sarebbe stato non Antonio Ciontoli, autoaccusatosi di aver esploso il colpo poi rivelatosi mortale, bensì il figlio Federico. Davide Vannicola a Giulio Golia aveva riferito quanto le sarebbe stato confidato da Izzo che in lacrime gli rivelò di una telefonata mai messa agli atti ricevuta da Antonio Ciontoli, dopo il ferimento di Marco ed ancor prima che arrivassero i soccorsi. Nonostante l’ex comandante, stizzito, abbia smentito sia la telefonata che il presunto rapporto di amicizia con il capofamiglia dei Ciontoli, la procura intende vederci chiaro e per questo il procuratore di Civitavecchia Andrea Vardaro avrebbe lasciato intendere di essere pronto a sentire Davide Vannicola sulle confidenze che gli avrebbe fatto Izzo ma che avrebbe tenuto per sé per quattro lunghi anni. Ora, in seguito alle sue parole rispunta il dubbio che a sparare a Marco Vannini quella maledetta sera di maggio non sia stato affatto Ciontoli-padre – la cui difesa ha fatto ricorso in Cassazione ritenendo troppo eccessiva la condanna a cinque anni in Appello – ma un altro membro della sua famiglia.
MARCO VANNINI, LE PAROLE DI MAMMA MARINA
La posizione dei Ciontoli nell’omicidio di Marco Vannini, dopo la testimonianza in tv di Davide Vannicola rischia ora di essere rimessa completamente in discussione. I dubbi tornano a concentrarsi in particolare su Federico, fratello di Martina, all’epoca fidanzata della vittima. In realtà anche il ruolo di quest’ultima non è mai stato del tutto chiarito. Il testimone ha parlato di pistole, cellulari e telefonate, tutti elementi mai emersi nel corso delle indagini e dei successivi processi. Sarà difficile trovare questi riscontri solo ora, ad un passo dalla Cassazione. Ieri la mamma di Marco, Marina Conte, al programma Mattino Cinque ha commentato la richiesta di ricorso in Cassazione da parte della difesa dei Ciontoli: “non è una bella cosa che hanno richiesto nuovamente una riduzione della pena, ma gli avvocati fanno il loro lavoro e vanno avanti per la loro strada”. Marina ha proseguito: “io ho sempre detto che il Ciontoli mente spudoratamente perchè mio figlio non si sarebbe mai fatto il bagno in sua presenza, non era un appassionato di armi, quindi a cosa serviva vedere le pistole mentre si lavava? Io parto dal presupposto che in quella casa c’era mio figlio con altre cinque persone. Dopo il colpo di arma da fuoco Antonio dice che è stato lui ma la condotta successiva inchioda tutti, perchè tutti sapevano che quel colpo era stato sparato e tutti hanno sentito Marco urlare”. Infine, sulle testimonianze choc di Davide Vannicola, la mamma di Marco Vannini ha aggiunto: “Con i miei avvocati ci stiamo consigliando e vedremo come poter proseguire per sapere se c’è un’altra verità. Se ci sono altre persone implicate, tiriamole fuori ma lo sparo non ha ucciso mio figlio, è stata la condotta di tutti a farlo”.