Il reddito di cittadinanza è un flop? Non c’è stato un boom di richieste, anzi nelle ultime settimane sono aumentate le richieste di disdetta. Stando a quanto rivelato dai Caf, ci sono circa 100mila beneficiari – ma alcuni parlano anche di 130mila – pronti a rinunciare al reddito di cittadinanza e per i quali l’Inps sta avviando una procedura specifica. Tra le cause ci sono gli importi corrisposti, che sono inferiori alle aspettative, mentre gli obblighi e i controlli sono evasivi ed estesi nel tempo. Insomma, per molte persone il gioco non vale la candela. Come riportato da Qui Finanza, si tratta di 35mila beneficiari di importi mensili di 40-50 euro, oltre 11mila con 50-75 euro e dei quasi 20mila che ricevono 75-100 euro mensili. Ma ci sono anche 40mila che non arrivano a 200 euro. Le domande arrivate al 30 aprile sono un milione e 16mila circa. Di queste il 25 per cento è stato respinto, quindi 750mila richieste sono state accolte, ma sono al di sotto del milione e 300mila stimato dal governo.
REDDITO DI CITTADINANZA FLOP? BOOM DI PENTITI
La raffica di richieste di rinuncia al reddito di cittadinanza è stata spiegata dai Caf in maniera molto chiara. «Le persone avevano capito che la cifra di 780 euro fosse quella standard», riporta Qui Finanza. Quando sono stati resi noti gli importi, le persone non solo sono rimaste deluse, «ma hanno cominciato a pensare che non valeva la pena per 40-100 euro sottostare alla griglia di obblighi e controlli che la normativa sul reddito prevede». In principio fu la fila per chiedere il reddito di cittadinanza, ora invece c’è quella per… disdirlo. Il ragionamento è semplice: perché rischiare controlli fiscali e complicarsi la vita con i centri per l’impiego per 40-50 euro o poco più? Suona dunque un campanello d’allarme per il Movimento 5 Stelle, che aveva fatto del reddito di cittadinanza un suo cavallo di battaglia. Ed è un passo indietro per chi aveva riposto tante aspettative in uno strumento diventato ormai croce e delizia del Movimento 5 Stelle.