Chi ha ucciso Gabriel Feroleto? Sua madre Donatella Di Bona o il padre Nicola? Negli ultimi giorni è emersa un’indiscrezione: una telecamera di videosorveglianza avrebbe ripreso la sua auto proprio vicino alla casa del piccolo Gabriel. Era lì mentre il figlio moriva: è questo particolare a far crollare il suo alibi, a incastrarlo, visto che lui sostiene di non essere stato lì quando il piccolo è morto. Ma questa non è l’unica novità: sono stati disposti nuovi accertamenti. Martedì prossimo il terreno sarà oggetto di analisi: verrà dato l’incarico ad un consulente di analizzare il terriccio del campo vicino casa per verificare se è addosso agli indumenti di tutte le persone vicine al bambino. Coinvolti dunque anche nonna e zio. Questo permetterebbe di capire se è stato davvero ucciso nel campo vicino casa. Qualcosa potrebbe essere infatti accaduto in casa. Altri campioni di terreno verranno presi anche per capire se è arrivato in casa. Intanto Donatella Di Bona ha confessato di aver sognato spesso Gabriel: «Sogno mio figlio, sogno che giochiamo». Nei giorni scorsi ha chiesto e ottenuto una foto del figlio. (agg. di Silvana Palazzo)
OMICIDIO GABRIEL, DOVE È STATO UCCISO?
Proseguono le indagini riguardanti l’omicidio del piccolo Gabriel Feroleto, il bimbo di due anni e mezzo ucciso un mese fa in quel di Cassino, in provincia di Frosinone. L’ultima novità riguarda il fatto che il sostituto procuratore Valentina Maisto ha nominato un esperto che dovrà effettuare delle ricerche sul terreno dove sarebbe avvenuto appunto l’omicidio. Al momento sono in carcere la mamma del piccolo, Donatella Di Bona, e Nicola Feroleto, il padre del bimbo, entrambi accusati di aver ammazzato il loro figlio anche se con differenti profili penali. Difficile al momento capire chi abbia commesso cosa, anche perché i due arrestati hanno fornito più versioni, in particolare la madre, che prima ha cercato di coprire il tutto dicendo che Gabriel era stato investito, per poi dire che l’aveva ucciso lei strangolandolo, e infine, affermare che sarebbe stato il padre a togliere la vita al piccolo. Obiettivo della perizia del terreno è quello di capire se vi siano tracce sul corpo del bimbo ucciso che possano appunto ricondurre al terreno dove sarebbe stato commesso il fatto, e dove i genitori della vittima si erano appartati.
OMICIDIO GABRIEL, PERIZIA SUL TERRENO
Come detto sopra, Di Bona e Feroleto continuano a rimanere in carcere e nel contempo la procura sta esaminando anche i tre smartphone utilizzati dai due indagati. Gli inquirenti stanno in particolare cercando di capire se Nicola Feroleto, il padre della piccola vittima, fosse realmente sulla scena del crimine al momento dell’omicidio, cosa che lo stesso ha sempre negato anche se in maniera “maldestra”, cercando infatti di farsi coprire dalla sua attuale compagna. La sensazione è che tale vicenda ha ancora molto da raccontare, e serviranno ulteriori indagini prima di scoprire con esattezza cosa sia accaduto. Nella giornata di domani è invece prevista una messa presso la chiesa a Piedimonte di Santa Maria Assunta, in suffragio del piccolo Gabriel.