In un futuro forse non troppo lontano la Germania – e non solo loro – potrebbero ritenere come assoluta normalità non solo i matrimoni tra omosessuali (ormai largamente diffuso quasi dovunque) ma anche la poligamia, prossimo “tabù” pronto a decadere vedendo quanto la proposta della Spd tedesca stia divenendo un vero e proprio caso nazionale. Come ben racconto oggi Piscitelli su la Verità, in Germania la poligamia resta un reato ma a breve potrebbe cambiare tutto: «gli stranieri che si trovano nella condizione di avere più mogli possono ottenere la cittadinanza tedesca senza che la loro precedente condizione coniugale venga messa in discussione oppure provochi conseguenze». È questo il senso della proposta della Ministra Federale della Giustizia, la socialdemocratica Katarina Barley, presentato in questi giorni al Bundestag: la sinistra tedesca intende avanzare l’ipotesi per cui eliminare ogni qualsiasi veto alla naturalizzazione di stranieri poligami e addirittura di riconoscere i matrimoni già contratti nei paesi d’ origine. Il “cavallo di Troia” culturale, è sempre il medesimo ovvero quello di affermare «cosa cambia alla gente se quei casi di stranieri restano poligami come hanno scelto per loro natura?». E in effetti nulla, oppure tutto: i dettagli nella vita di tutti i giorni e nella società che si evolve così in fretta non sempre vanno “esclusi”. Il rischio fortissimo è consegnare nel tempo il concetto stesso e la realtà umana del matrimonio alla più totale “sottomissione” al disvalore – secondo la nostra viva tradizione di coppia, o almeno per quelli che ancora la incarnano – delle “più mogli” dell’Islam.
BUFERA SU LEGGE SPD: “LEGALIZZARE LA POLIGAMIA”
«Il disegno di legge del ministero della Giustizia pone l’ ordinamento giuridico di fronte a un bivio: o accettare una disparità di trattamento a tutto favore degli stranieri naturalizzati o aprire di fatto la strada alla introduzione della poligamia nel quadro normativo tedesco», ben analizza l’articolo de La Verità. A contrapporsi alla proposta della Ministra Spd è il Ministro dell’Interno (leader della Csu bavarese) Horst Seehofer che rilancia «la proposta della Barley è una idea pericolosa, che espone la Germania a un pericoloso piano inclinato»: il rischio infatti è che tutte le “mogli” possano aver accesso ad analoghi diritti e bonus, idem per i sussidi che spettano ad ogni minorenne nei land tedeschi. È bufera, come prevedibile che sia, ma il rischio ulteriore è che anche sul fronte della poligamia si rimanga sempre in una contrapposta “lotta” di opposte ideologie: “ancorati alla tradizione” contro “progressismo dei diritti”, perdendo di vista quel nesso con la realtà che poi sono le storie delle persone, il valore delle proprie fedi e tradizioni e l’effettiva “carnalità” di una realtà tanto complessa quanto centrale come quella del matrimonio. Se per assurdo in Germania (o perché no, in Italia?) si estendesse la cultura del “pro-poligamia” e si volesse poi frenarla con la legge, la battaglia sarebbe già persa: non è con la legge che si cambiano le coscienze, ma solo con l’educazione e la testimonianza continua di quale sia l’importanza e la “convenienza umana” di un matrimonio che valorizzi tutta l’unicità di uomo e donna in relazione.