Giuseppe Bracco si poteva salvare? Come è morto? Queste sono solo alcune delle domande che si fa la sua famiglia e che ha girato alla trasmissione “Chi l’ha visto”. Il 71enne di Candelo è morto in circostanze poco chiare. La procura ha aperto un fascicolo sulla sua morte, ma la famiglia dell’anziano si è rivolta al programma di Raitre per lanciare il suo appello affinché qualcuno si faccia avanti per aiutarli nella loro ricerca della verità. Tutto è cominciato quando le condizioni di salute dell’uomo sono peggiorate. Era la vigilia di Natale e dopo i problemi al cuore sono insorti quelli ai reni. «Il blocco renale è stata la causa scatenante per cui abbiamo contattato il 118», ha raccontato la figlia Helga. L’uomo è stato sottoposto a dialisi all’ospedale di Biella. La situazione sembrava migliorare, infatti è passato dal reparto di nefrologia a quello di geriatria. Ma qui è insorta la sindrome di Lyell, una malattia rara che si manifesta con una necrosi pressoché totale dell’epidermide. Nessuno però l’ha diagnosticata al momento, quindi Giuseppe Bracco è morto dopo atroci sofferenze: le macchie comparse si erano trasformate in vere e proprie ustioni e che avevano coperto il 95 per cento del corpo.
GIUSEPPE BRACCO, MORTO IN OSPEDALE DOPO ATROCI SOFFERENZE
«Quando sfilo la canottiera a suo marito viene via la pelle», avrebbe dichiarato un’infermiera alla moglie di Giuseppe Bracco. L’uomo non riusciva più ad alimentarsi normalmente, a parlare e a tenere gli occhi aperti. Ora Helga Bracco si chiede cosa gli abbiano somministrato in ospedale per causare una reazione di questo genere, mentre “Chi l’ha visto” si interroga sulle eventuali precauzioni prese dall’ospedale: perché non è stato trasferito in un centro per grandi ustionati ed è stato portato all’ospedale di Parma quando ormai le condizioni erano disperate? «Quando chiedevamo di leggere i referti e di avere una copia per consultare altri medici, ci veniva negata questa possibilità». L’altro figlio del 71enne, Leandro, ha proseguito: «La diagnosi della sindrome di Lyell è stata fatta 15 minuti dopo il suo arrivo all’ospedale di Parma». Ora la magistratura di Biella sta indagando sulla morte dell’anziano: le cartelle cliniche sono state sequestrate. «Non vogliamo solo verità e giustizia, ma anche che chi ha sbagliato paghi. Non ci interessano indennizzi», ha chiarito il figlio. La direzione sanitaria, interpellata da “Chi l’ha visto”, non si è espressa nel merito della vicenda perché l’indagine è in corso.