Nel corso della seconda serata di oggi, venerdì 17 maggio 2019, a partire dalle 23 sulla terza rete di Casa Rai, andrà in onda il nuovo appuntamento con il programma dal titolo “Todo cambia”, che racconta momenti unici e caratteristici della vita di alcune persone, svolta compresa. Ad accompagnare i telespettatori in questo itinerario particolare è proprio Lunetta Savino, per la prima volta nei panni di conduttrice e narratrice di una trasmissione televisiva. Le storie che l’attrice racconterà stasera, riguarderanno quelle di Valeria Grasso e di Vincenzo Miano. La donna, dopo la separazione da suo marito, ha dovuto crescere senza alcun aiuto i suoi tre figli. Proprio per questo motivo, ha deciso di prendere in gestione una palestra nella zona San Lorenzo di Palermo. Un giorno, come un fulmine a ciel sereno, un rappresentante del Tribunale le fa sapere che i locali risultano sequestrati e l’affitto d’ora in poi andrà pagato direttamente al custode giudiziario.
Valeria Grasso, la sua storia a “Todo cambia”
Valeria Grasso, dopo avere appreso con estremo sgomento che la sua palestra è finita nelle mani del clan Madonia, si scontra a muso duro anche con le minacce. La intimano di continuare a versare l’affitto che in realtà, si trasforma semplicemente in “pizzo”. Valeria prima accetta ma poi si reca alla Caserma dei Carabinieri dove sporge denuncia. Con i suoi figli è costretta a lasciare Palermo ed entrare nel regime di protezione testimoni. Questa decisione, la sconvolge infinitamente, specie perché pensa che i suoi figli, senza di lei, condurrebbero una vita normale. Per questo motivo tenta anche il suicidio. Attualmente vive lontana dalla Sicilia, ha cambiato lavoro e non si sente più una “vittima della mafia” ma “una donna dello Stato”. Con le sue denunce è riuscita a fare arrestare Maria Angela Di Trapani e, un paio di anni fa, tra Resuttana e San Lorenzo sono state arrestate altre 25 persone. “Quando ho appreso la notizia di prima mattina ho avuto un’emozione fortissima e sentivo il cuore pieno di gioia – ha detto raggiunta telefonicamente da ANTIMAFIADuemila – Questi per me sono stati anni duri specie da quando avevo appreso che questa donna era uscita dal carcere. Provavo tristezza, rabbia, apprensione nel vedere che questa gente continuava a proliferare, aprendo bar, aziende proprio vicino alla mia palestra”.