NEW YORK — Ma no! Ma per favore … Se ne sentiva parlare, la voce girava da un po’, ma francamente si sperava che non ci fosse nulla di vero. E invece è proprio così: Bill de Blasio, l’inconcludente (per non dire pessimo) sindaco di New York City è il 23mo (ventitreesimo!) rappresentante del partito democratico a rendere pubblico il suo sogno di diventare presidente degli Stati Uniti d’America. Ce l’ha annunciato ufficialmente l’altro ieri ed ora sta preparando la valigia per andarlo a raccontare in Iowa – che è dove bisogna farsi vivi da subito perché li comincerà la cernita. Comincerà a febbraio, ma qui tocca muoversi in fretta perché con ventitré aspiranti già farsi conoscere è un problema. Se fosse una questione di statura, de Blasio col suo metro e novantacinque svetterebbe su tutti gli altri. Ma non è quella la statura che conta.
Infatti i sondaggi ci raccontano che in Iowa – una spianata di terra grande come metà Italia dove prosperano mucche e granturco e vivono tre milioni di persone – nessuno sa chi diavolo sia Bill de Blasio. Noi a New York purtroppo lo sappiamo, e sappiamo anche che se uno come de Blasio non solo è sindaco, ma lo è per la seconda volta, è solo perché purtroppo in un posto come New York non si può più votare qualcuno che non sia un democratico. Sarebbe ideologicamente sconveniente. La capacità di lavoro, l’intelligenza immaginativa e progettuale rispetto alla città, ciò che ha portato gente come Giuliani e Bloomberg a diventare primi cittadini e restarlo a lungo non contano più un fico secco. Conta lo schieramento.
Il nostro sindaco e aspirante presidente iniziò la sua scalata al potere dipingendo New York come “A tale of two cities”, il racconto di due città, quella dei benestanti e quella di chi tanto bene non stava. Se così era, se il gap tra ricchi è poveri appariva come una frattura dolorosa, dopo sei anni di de Blasio “il comunista”, di città ne abbiamo certamente una sola: per ricchi e turisti. Per non dire della frattura (esposta e non per modo di dire) nel rapporto con la NYPD, la polizia, e con tutti i capi servizio che ogni mattina si vedono arrivare il sindaco a City Hall (quando arriva), mai prima delle 10.30 o peggio perché prima deve andare in palestra.
E adesso da New York City al resto del paese. Auguri!
La campagna presidenziale di Bill de Blasio è stata lanciata con un filmato di tre minuti che si apre con una bella frase, di quelle da incorniciare: “There’s plenty of money in this country, it’s just in the wrong hands”, c’è tanto denaro in questo paese, solo che è nelle mani sbagliate.
E quali sarebbero quelle giuste, le tue?
God Bless America