Era atteso per oggi l’arrivo nel porto di Genova della Bahri Yambu, la nave saudita carica di armi, e così è stato all’alba di questo lunedì. Dopo il boicottaggio dei portuali francesi a Le Havre, ora anche quelli di Genova potrebbero ripetere le stesse azioni. Come riporta Repubblica.it, infatti, prosegue il presidio dei lavoratori portuali insieme ai pacifisti e a Genova antifascista. I portuali genovesi e la Cgil, intanto, hanno proclamato uno sciopero: “Attrezzature e droni al servizio del militare: non vogliamo essere complici delle vittime civili in Yemen, non carichiamo”, hanno fatto sapere proprio i portuali. Secondo quanto emerso dal sito francese d’inchiesta, Disclose, la nave saudita giunta prima a Le Havre avrebbe dovuto caricare 8 cannoni Caesar diretti a Gedda per poi essere utilizzati nella guerra con lo Yemen. Da qui il boicottaggio internazionale. A commentare la vicenda sono oggi anche i portuali genovesi, anche loro nel presidio: “La nave è entrata in porto ed ha accostato perché questo è un diritto assoluto. Solo Salvini pensa di poter chiudere i porti e non far entrare navi, e in quel caso a bordo non ci sono armi come qui a Genova bensì persone. Lo abbiamo ribadito più volte: porti aperti alle persone, chiusi alle armi“.
BAHRI YAMBU, NAVE CON ARMI A GENOVA: PRESIDIO PACIFISTI
Sono numerose le associazioni che in questi giorni hanno aderito alla protesta. Ad aderire, anche l’associazionismo cattolico: Acli, Salesiani del Don Bosco, oltre a Libera, comunità di San Benedetto e tanti altri ancora. Insieme a portuali, forze politiche di sinistra e Cgil, hanno firmato un comunicato con il quale si chiedeva alle istituzioni di impedire l’attracco della nave a Genova ma Prefettura e Capitaneria di Porto erano intervenute asserendo che “non ci sono rilievi che impediscano l’attracco del cargo”. Nonostante questo, si è fatto fatica a far tornare la calma ed anzi il collettivo autonomo dei lavoratori portuali (Calp) ha subito annunciato un presidio al varco portuale Etiopia, in lungomare Canepa. Lo sciopero è invece scattato da ieri sera. Questa mattina, tuttavia, è in programma l’incontro in prefettura per dirimere la questione del cargo delle armi Bahri Yambu. Nell’incontro il prefetto Fiamma Spena si confronterà con il segretario della camera del lavoro Igor Magni e il segretario della Filt Enrico Poggi.