Sarà un cercatore di lumache a trovare il corpo di Maria Bucovaz, la donna strozzata in un boschetto della provincia di Udine, di Moimacco, nel maggio del 1984. Gli anni Ottanta saranno decisivi per le autorità per delineare il possibile profilo del Mostro di Udine, ovvero il terribile serial killer che si aggira per la provincia friulana e miete numerose vittime. Il caso di Maria sarà fra gli ultimi, uccisa tre anni dopo il ritrovamento del corpo di Maria Carla Bellone e pochi mesi prima di Matilde Zanette. In particolare quest’ultima vittima presenterà diverse analogie con il caso della Bucovaz, come spiega La Repubblica in un articolo dell’epoca, per via della scelta dell’assassino di strapparle la vita con lo strangolamento. E non solo, perché sia Maria che Matilde verranno inquadrate come donne “mondane”, dedite alla prostituzione e senza amici. Due vittime fin troppo facili da avvicinare e far scomparire, anche per via della loro vita dissoluta e per preferire un’esistenza solitaria.
Maria Bucovaz, i dettagli che incastrano il Mostro di Udine
Anche se il caso di Maria Bucovaz viene associato in via ipotetica ai delitti del Mostro di Udine, è innegabile trovare nel fascicolo e nel modus operandi dell’assassino diversi dettagli simili a quelli dei casi precedenti. Maria infatti aveva 44 anni, spiega l’Ora, a sua volta madre e un tempo sposata. Una vita precaria, fatta di difficili condizioni economiche che l’hanno obbligata a vivere in una baracca di Cividale, nel Friuli. All’epoca dei fatti, la Bucovaz ha un altro convivente e dopo alcuni anni vissuti in una casa popolare riceve lo sfratto ed è obbligata a trovare un’altra sistemazione. I quattro figli invece verranno affidati al padre, anche se continueranno a coltivare un rapporto d’affetto con la madre. Secondo le ricostruzioni, quella sera Maria dovrebbe aver raggiunto Udine o i dintorni a bordo di un taxi, come faceva d’abitudine. Poi potrebbe aver incontrato quello che pensava un cliente, con cui si sarebbe appartata a breve distanza dalla sua baracca, in un bosco fra la sua Cividale ed il Comune di Orzano.