RIFORMA PENSIONI, LO SCIOPERO DEI NONNI
I sindacati continuano a prepararsi alla manifestazione unitaria del 1° giugno contro la riforma pensioni. Gianfranco Lagostena, Segretario generale della Fnp-Cisl della Liguria, lancia però una proposta “da estendere in tutta Italia. Se il Governo non dovesse dare risposte dopo la manifestazione nazionale unitaria che ci sarà a Roma il prossimo 1 giugno, siamo pronti allo sciopero dei nonni”. Secondo quanto riporta genovapost.com, il sindacalista evidenzia che “non c’è nessuna attenzione da parte del Governo nei confronti degli anziani, i numeri sono chiari: saranno decine di migliaia le persone colpite tra Genova e la Liguria che si vedranno tolte dalla propria persone una quota che invece gli spetta di diritto. Sono riusciti a smontare tutto ciò che era stato costruito negli ultimi anni: a Roma saremo tutti insieme in questa manifestazione unitaria in centinaia di migliaia per dire basta. Se nessuno del Governo dirà qualcosa allora dalla nostra regione partirà l’idea dello sciopero dei nonni. Lo faremo a malincuore a costo anche di non aiutare i nostri figli e i nostri nipoti, ma almeno qualcuno dovrà aprire gli occhi di fronte alle giuste richieste di 16 milioni di pensionati in Italia”.
RIFORMA PENSIONI, L’AZIONE DEL GOVERNO PER LA SCUOLA
La riforma pensioni con Quota 100 potrebbe avere un impatto importante sulla Pa. Come spiega Il Messaggero, nella scuola potrebbero esserci 70.000 posti vacanti a settembre. Il Governo ha già predisposto un piano per agevolare l’assunzione di docenti con 36 mesi di insegnamento. “La fase transitoria e straordinaria per l’assunzione interesserà i docenti abilitati e i docenti con tre annualità che hanno acquisito competenze e professionalità già in servizio. Ora lavoriamo per portare in organico di diritto gli oltre 56.000 posti dell’organico di fatto e delle deroghe di sostegno”, spiega Francesco Sinopoli, Segretario nazionale della Flc-Cgil. Il Presidente di Fpa Carlo Mochi Sismondi, secondo quanto riporta societaerischio.it, ritiene che “per creare valore pubblico, la Pa deve innanzitutto investire sulle proprie persone. Deve diventare più giovane, più qualificata, libera di misurare e valutare il personale, capace di premiarlo e motivarlo, agendo sulla cultura dei dipendenti e ripensando i modelli organizzativi”. Una sfida non semplice.
RIFORMA PENSIONI, QUOTA 100 FA ANCORA DISCUTERE
La riforma pensioni con Quota 100 continua a far discutere. Sisa, il Sindacato indipendente scuola e ambiente, in un comunicato ricorda che la novità previdenziale non comporta decurtazioni sul futuro assegno e che, in virtù della riforma Dini, voluta anche dai sindacati confederali, a parità di anzianità contributiva viene penalizzato chi si ritira dal lavoro più giovane. Di fatto, quindi, iniziare a lavorare prima viene considerato non un merito, ma una colpa. Wired.it riporta invece le parole pronunciate da Carlo Cottarelli al Wired Next Fest. Dal suo punto di vista, in Italia la spesa pensionistica è aumentata, in quanto “i tagli sulle sulle pensioni più alte sono stati utilizzati per aumentare altre spese, come Quota 100”. Intanto la Fondazione Consulenti del lavoro, in una risposta dell’esperto pensioni sul sito di Repubblica, ricorda che la domanda per Quota 100 si può presentare anche in attesa dell’accredito della contribuzione per il servizio militare: basta allegare la ricevuta della presentazione della richiesta fatta in tal senso.
QUOTA 100, LE PAROLE DI SALVINI
Ieri è stato l’ultimo giorno utile per le dichiarazioni di campagna elettorale per le europee e ancora si è parlato di riforma pensioni. Secondo quanto riporta Repubblica, Nicola Zingaretti a Genova ha detto: “Stiamo pagando l’esasperazione di un governo che ha raccolto tanto consenso promettendo la rivoluzione ma in undici mesi il prodotto delle politiche di questo governo è una catastrofe per gli italiani perchè aumenta la disoccupazione, crolla la produzione industriale, aumenta il debito pubblico, si tagliano le pensioni, esplode la cassa integrazione”. Secondo quanto riporta Il Manifesto, in un comizio de La Sinistra a Roma Roberto Musacchio ha ricordato il via libera europeo al mercato privato delle pensioni complementari, “una decisione che combacia con il blocco della perequazione delle pensioni che il governo italiano fa scattare dal primo giugno ad urne chiuse”. Ai nostri microfoni Matteo Salvini ha invece ricordato le perplessità che c’erano state sulle coperture di Quota 100, che poi “si sono trovate e oggi centinaia di migliaia di persone possono finalmente godersi il meritato riposo dopo una vita di lavoro”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI PACIFICO
Come spiega orizzontescuola.it, Marcello Pacifico ha parlato del documento “Unire l’Europa per cambiarla”, condiviso dalla maggior parte delle associazioni del mondo sindacale, del terzo settore e produttivo italiani, in cui si fa cenno anche alla riforma delle pensioni. Il Presidente dell’Anief ha detto che “rispetto al pareggio di bilancio, bisogna scomporre le spese per investimenti, welfare, istruzione, formazione, ricerca e politiche giovanili. Nel bilanciare i rapporti tra datori di lavoro e lavoratori bisogna introdurre un salario minimo garantito in tutto lo spazio europeo, regole comuni su accesso al lavoro e pensioni, e porre maggiore attenzione alla mobilità transfrontaliera con politiche comuni su diritto all’asilo e immigrazione, senza dimenticare come già al tempo dell’imperatore Caracalla tutti gli abitanti dell’impero romano fossero considerati suoi cittadini”.
RIFORMA PENSIONI, LE RICHIESTE IN VISTA DELLE EUROPEE
Un’indicazione importante in vista delle elezioni europee, un appuntamento a cui guardano anche Cgil, Cisl e Uil, che a Bergamo hanno presentato delle richieste ai candidati dei diversi partiti. Tra queste, come spiega L’Eco di Bergamo, anche quella di “investimenti pubblici e privati per le infrastrutture, stradali, digitali, sociali e culturali (pensioni, sanità, scuola)”. Il tema previdenziale si conferma quindi come importante anche in vista delle elezioni europee. Non solo per quanto i partiti hanno inserito nei loro programmi, ma anche per quelle che sono le richieste specifiche dei corpi intermedi come i sindacati.