Il tempo cura ogni cosa, si usa dire, ma la cognizione di tempo è diversa per tutti. E’ per questo che un giovane di 32 anni, dopo aver perso la fidanzata due mesi fa morta a causa di un tumore, non ha resistito al dolore che provava per la sua perdita e si è ucciso. Si è gettato da un edificio accanto al Policlinico Gemelli di Roma dove era morta la ragazza, una scelta dunque carica di significato. Prima di lanciarsi, dicono alcuni testimoni, avrebbe gridato “sto arrivando angelo mio”, nella convinta disperazione che in quel modo avrebbe potuto ritrovarla.
IL SALTO NEL VUOTO DOPO DUE MESI DI DOLORE
E’ successo giovedì pomeriggio verso le 18 e 30. Gli amici dicono che era inconsolabile per la perdita della fidanzata, sulla sua pagina Facebook postava solo foto e frasi dedicate a lei. In due mesi è impossibile elaborare il lutto, ci si domanda se avesse accanto persone in grado di accompagnarlo in questo cammino, anche personale medico specializzato, per non dire di un confidente spirituale. Impossibile per lui superare quello scoglio in così poco tempo. Eppure c’è chi dice che con il tempo ci si dimentica di tutto, anche dei morti. Ma chissà cosa è vero e cosa non lo è.