In una settimana immancabilmente dominata dall’attesa delle elezioni europee, vi abbiamo immaginati attenti, concentrati e comodi (il divano giova alla salute nonché a una più precisa scelta di voto) a inseguire una qualsivoglia intervista televisiva al politico di turno; ci avessero dato ancora quelle soporose, ma non per questo non gradevoli, tribune elettorali (spazzate via dai social come un due di picche a briscola), ci fosse venuto in soccorso uno Jader Jacobelli dall’inconfondibile erre moscia, avremmo capito al volo se il voto inglese conterà qualcosa o perché in Olanda si è votato giovedì scorso e qui da noi invece l’altro ieri.
Per fortuna che c’è Il Trono di Spade a tenerci desti: no, finito pure quello con la salita al comando supremo del… Ehilà! Ma per chi ci avete preso? Per degli spoileratori da strapazzo?
Eppure siamo quasi sicuri che nell’irrequieta anzichenò settimana non vi sarà sfuggita una notizia in qualche modo… misurata: silenti come palle da biliardo sul tappeto verde, eppure inesorabili come colpi che finiscono in buca, abbiamo salutato le vecchie unità di misura. Addio metro, bye-bye secondo, au revoir ampére, ciao mole, auf wiedersehen kelvin, a mai più candela! La decisione è stata presa dalla Conferenza generale dei pesi e delle misure: riunitasi a Versailles, ha dichiarato il suo stop alla confusione di due pesi e due misure. Si volta pagina!
Le unità di misura, infatti, non saranno più legate a oggetti materiali. Per esempio, il chilogrammo – definito sin qui dalla massa del cilindro di platino-iridio custodita gelosamente nell’Ufficio internazionale dei pesi e delle misure che ha sede a Sèvres, alla periferia di Parigi – sarà sostituito da quella fondamentale regola della fisica che fa riferimento alla costante di Planck, che come voi forse non immaginate è fissata a 6,626070040×10-34 joule per secondo. Capito? No! Vi capiamo…
Non aspettatevi da noi trattati scientifici, ma umane perplessità. Per esempio: ma cosa misura il kelvin? I profumi (Klein)? Gli attori (Costner)? I calciatori (Prince-Boateng)?
E la mole? Forse la Mole (di Torino), la mole (di lavoro) o la gasatura caramellata degli atomi (mole-cola)?
Domande da porre solamente a una mente scientifica come il nostro Zingarelli, un vocabolario che sciorina le unità di misura come una filastrocca; le risposte le sa e le conosce perché la ha rubacchiate un po’ qua e un po’ là in giro per il mondo. Lo abbiamo consultato come esperto in materia, abituato a non dare mai risposte… un tanto al chilo.
Caro Zinga, come si è arrivati a prendere questa drastica decisione?
In parte è colpa del cilindro di platino-iridio. Con gli anni è aumentato di peso, circa 35 microgrammi. Per lui un’enormità! Mangia in continuazione, invita altri metalli a cena, da qualche anno ha cominciato pure a bere e a fumare. Da quando nel 1889 lo hanno chiuso in un sotterraneo blindato e avvolto con tre campane di vetro, non si lava e puzza. Gli scienziati sono stati quasi costretti a sostituirlo. Lo conosco, non gli piace essere di peso e so che ci rimarrà male: chilo sa se riuscirà a farsene una ragione…
Dicevi che non è solo colpa sua, perché?
Il chilogrammo è la punta dell’iceberg, il resto lo ha fatto il Kelvin!
Spiegati meglio, Zinga…
Mi riferisco a William Thomson Kelvin. È stato non solo fisico e autore di fondamentali scoperte di elettrologia e termodinamica, ma soprattutto inventore di molti strumenti di misura di precisione. Una vera fissazione: pensate che quando è stato insignito nel 1892 del titolo di Lord, si è calcolato da solo la tara per definire in modo netto il peso della sua onorificenza!
Dopo il chilogrammo, a chi toccherà?
Sarà la volta dell’Ohm, l’unità di misura della resistenza elettrica. So per certo – me l’ha detto un brav’ohm – che il Sistema Internazionale vuole rendere la misurazione ancora più precisa, attraverso una nuova scala. L’idea è abbinare gli Ohm e le Volt.
In che modo?
Semplice: un individuo che resiste alle scariche elettriche per oltre 20 Volt verrà stimato come “Ohm tutto d’un pezz”; tra 15 e 20 Volt verrà definito “Ohm di ferr”; tra 10 e 14 Volt verrà considerato “Grand’Ohm”; tra 5 e 9 Volt sarà indicato come “Ohm d’onor”; fino a 4 Volt sarà comunque “Ohm di punt”; se solo una Volt, sarà rubricato come “Ohmuncol”…
E se dovesse rinunciare a sottoporsi persino al test una Volt?
Beh, allora… sarà proprio un “Ohm da strapazz”.