Tra le nazionali da seguire maggiormente ai Mondiali di calcio femminile 2019 c’è sicuramente la Germania: campionesse olimpiche in carica e otto volte vincitrici agli Europei, le tedesche hanno senza ombra di dubbio tutte le carte in regola per arrivare al titolo anche se lo scorso anno si erano fermate in semifinale, battute dagli Stati Uniti e poi terminate quarte. Già campionesse mondiali nel 2003 e nel 2007, le tedesche si sono fatte notare per il video di presentazione delle 23 convocate: sui canali social della federazione infatti si può vedere come la Germania abbia le idee chiare. “Sappiamo cosa vogliamo: giocare il nostro calcio, non serve sapere chi siamo”. Di fatto si tratta di un messaggio contro i pregiudizi: “Per il nostro primo titolo europeo ci hanno regalato un set da tè” dice Alexandra Popp, il capitano della nazionale. La Germania insomma vuole essere giudicata come una squadra di calcio, non come un gruppo di donne: “Non abbiamo le palle, ma sappiamo come usarle” è il messaggio del video promozionale che è anche una bella carica a livello di motivazioni.
MONDIALI DI CALCIO FEMMINILE 2019: LA GERMANIA
La Germania però si presenta ai Mondiali di calcio femminile 2019 senza due colonne: Nadine Angerer è stata calciatrice tedesca dell’anno e FiFA World Player, e sono riconoscimenti importantissimi se pensiamo che stiamo parlando di un portiere, la migliore nel suo ruolo ai Mondiali 2007 e una vera e propria istituzione per la nazionale tedesca. Aveva però già 38 anni nel 2015, quando ha centrato il quarto posto, e si è ritirata subito dopo; ha invece detto stop a 27 anni, con grande sorpresa, Celia Sasic: agli ultimi Mondiali ha segnato 6 gol e, con Carli Llyod, è stata la migliore realizzatrice del torneo. Ha deciso di appendere le scarpe al chiodo davvero presto: lascia il testimone alla già citata Alexandra Popp che segna un gol ogni due partite con la Germania, e che sarà dunque il principale riferimento offensivo. Tuttavia, la sensazione è che la nazionale allenata da Martina Voss-Tecklenburg nn possa prescindere dalla qualità delle due leader del centrocampo: Dzsenifer Marozsan, origini ungheresi e vincitrice di quattro Champions League (una con il Francoforte, tre consecutive con il Lione) e Sara Dabritz (24 anni), del Bayern Monaco, grande rivelazione quattro anni fa quando era ancora giovanissima e aveva segnato anche due gol ai Mondiali di calcio femminile.