Carlo Conti tornerà alla conduzione di “Ieri e Oggi”, in onda sulla terza rete di Casa Rai proprio mentre si parla di addio a Viale Mazzini. Intervistato tra le pagine de Il Giornale, il conduttore toscano rivela che la verità è decisamente un’altra: “spero di continuare a lungo la mia collaborazione con la Rai”, specifica. Poi aggiunge: “Le trattative sono in corso, come ogni volta che sta per scadere un contratto. Ci siederemo ad un tavolo e sono certo che non sarà difficile trovare un accordo”. Mediaset l’ha comunque contattato, questo è certo ma lui: “Non ho mai pensato, mai, neppure una volta, di trasferirmi da loro. Il matrimonio con la Rai fila a meraviglia, da anni. E i matrimoni che filano non s’interrompono. Tutto il resto sono solo chiacchiere”. Per il presentatore TV le idee semplici non hanno tempo, proprio come succede per Ieri e Oggi, che fin da bambino considerava un mito e che per nove anni ha seguito con la conduzione di Lelio Luttazzi, Arnoldo Foà, Paolo Ferrati, Mike Bongiorno, Enrico Maria Salerno e Luciano Salce.
Carlo Conti torna con “Ieri e oggi”: ecco chi intervisterà
Chi siederà di fronte a Carlo Conti durante la nuova stagione di “Ieri e Oggi”? Sei saranno i fuoriclasse del mondo dello spettacolo. Si apriranno le danze con Giorgio Panariello e Vincenzo Salemme: “Gli unici che potevo intervistare conoscendo le risposte prima ancora di far loro le domande”. Poi sarà la volta di Maurizio Costanzo: “Un’emozione vera, per me, intervistare il re delle interviste”. Spazio anche per Renzo Arbore: “ricordo quando a scuola ascoltavo di nascosto al transistor il suo Alto Gradimento”. E si concluderà con Piero Chiambretti e Lino Banfi. Oggi, in epoca DVD e YouTube, il passato televisivo è alla portata di tutti, il pubblico in studio avrà la capacità di stupirsi ancora? “E’ sempre una vera sorpresa! Salemme si è quasi commosso a rivedersi venticinquenne nel Cilindro, accanto a Eduardo De Filippo, quando esordì pronunciando la sua prima battuta teatrale. E Costanzo si è stupito di assistere a cose fatte da lui, che non solo non aveva mai rivisto ma aveva perfino scordato. Nel pubblico sono i giovani a rimanere più affascinati”.