Il caso di Mario Biondo torna anche questa sera al centro della nuova puntata di Chi l’ha visto, il programma di Raitre. Sono trascorsi poco più di sei anni dal ritrovamento choc del corpo apparentemente impiccato del giovane cameraman palermitano, nel suo appartamento a Madrid nel quale viveva con la moglie e stella della tv spagnola, Raquel Sanchez Silva. Nonostante ciò, però, la verità sembra ancora difficile da afferrare. Gli accertamenti per fare luce su quanto realmente accaduto nel 2013, però, non si fermano ed ora la sua famiglia potrebbe ormai essere vicinissima alla verità. Il sospetto che quello accaduto a Mario possa essere stato tutt’altro che un mero suicidio, ora potrebbe trasformarsi in triste realtà. Potrebbe essersi trattato, piuttosto, di un suicidio simulato, una messinscena, dunque, mirata a virare le indagini non sulla morte violenta, come spesso sostenuto dalla famiglia della vittima, bensì su una volontà dello stesso Biondo. Intanto la sua città di origine, Palermo, non ha affatto dimenticato la triste data del 30 maggio e in occasione del sesto anniversario della sua morte si è tenuta una commemorazione in suo ricordo davanti al Teatro Massimo. Presente, tra gli altri, anche l’avvocato della famiglia, Carmelita Morreale, visibilmente commossa. A mamma Santina, come spiega Repubblica.it, è stato consegnato un biglietto con la scritta: “Ti vuole bene tutta Palermo”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
I GENITORI: “VICINI ALLA VERITÀ SULLA SUA MORTE”
Sono passati sei anni dalla morte di Mario Biondo, ma forse solo ora siamo vicini ad una svolta sul caso. Lo ha confermato ai microfoni de “La Vita in Diretta” la madre del cameraman siciliano trovato morto in Spagna: «Sono stati anni difficili, è stata dura, ma ora siamo a buon punto». La tenacia dei genitori ha permesso infatti alle indagini di andare avanti: ad esempio, il primo medico legale è indagato anche di falso in perizia, un’accusa gravissima. «È stato il nostro perito di parte a notare l’ematoma alla testa», ha precisato la mamma di Mario Biondo. Le incongruenze emerse finora comunque sono tante, come quelle relative alle attività informatiche. «Sul suo computer ci sono attività fino al 12 luglio, con accessi remoti da luoghi piuttosto distanti rispetto all’abitazione. E il telefonino alle 5.59 fa un accesso su WhatsApp», ha spiegato l’inviato del programma di Rai1. Ma chi è stato a fare quegli accessi? «È stato il cugino di Raquel, che è ingegnere informatico». A proposito della vedova hanno dichiarato: «Il 30 maggio, sapendo che era l’anniversario della morte di mio figlio, ha pubblicato un video nel quale era tutta raggiante». (agg. di Silvana Palazzo)
MARIO BIONDO, OMICIDIO O SUICIDIO?
Continua la caccia alla verità sul caso di Mario Biondo, il cameraman palermitano trovato morto impiccato il 30 maggio del 2013 nell’appartamento della moglie Raquel Sanchez Silva in circostanze poco chiare a Madrid. La sua famiglia fin da subito non ha creduto alla versione fornita dalle autorità spagnole, quella secondo cui il giovane italiano si sarebbe suicidato. Mamma Santina da anni conduce una battaglia per risalire alla verità, convinta che in realtà il suo Mario sia stato ucciso:”Siamo stati condannati a un dolore eterno. Hanno tolto la vita di Mario e hanno distrutto la nostra ma da sempre conosco il volto dell’assassino e non mi sono mai sbagliata. Mario Biondo avrà giustizia, tutti hanno capito che Mario è stato ucciso. Chi non vuole capirlo vuole coprire l’omicidio”. Oggi mamma Santina sarà ospite de La vita in diretta sui Rai Uno per fornire le ultime novità sul caso.
BRUZZONE: “NUOVE FOTO, PIÙ VICINI ALLA VERITÀ”
Chi si è detta convinta che la morte di Mario Biondo non sia ascrivibile ad un caso di suicidio bensì di suicidio è Roberta Bruzzone. Pochi giorni fa, intervenendo sulla sua rubrica su “Giallo” rispetto al decesso del giovane palermitano in quel di Madrid. La nota criminologa ha detto la sua:”Sono troppi gli elementi che non tornano sulla misteriosa morte di Mario Biondo, dopo cinque anni di depistaggi da parte di una serie di soggetti coinvolti nell’inchiesta, siamo vicini alla verità”. Poi la novità:”I magistrati italiani sono riusciti a ottenere copia delle foto scattate dalla scientifica al momento del rinvenimento del corpo. Si tratta delle foto che, per ben due anni, inspiegabilmente non erano state messe a disposizione della famiglia. Quelle foto confermano che il posizionamento del corpo è incompatibile con un suicidio. Così, le autorità spagnole hanno riaperto il caso. A finire sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati spagnoli è stato, in particolare, l’operato del medico che intervenne sulla scena ed esaminò la salma. Secondo il team di esperti ingaggiati dai Biondo, il medico legale avrebbe alterato la documentazione. Secondo la denuncia presentata contro il medico, sarebbero falsi anche i risultati dell’autopsia. E ora dovrà sbrogliare l’intricata matassa proprio la magistratura spagnola”.