Siamo ormai al via dei Mondiali di calcio femminile 2019: già questa sera infatti si accenderà alle ore 21,00 la partita a Parigi al Parco dei Principi tra Francia e Corea del Sud, dove le francesi padrone di casa sono impazienti di mettersi in mostra. Solo pochi giorni e poi toccherà anche all’Italia della ct Milena Bertolini: l’appuntamento è alle ore 13,00 a Valenciennes per la sfida contro l‘Australia, forse la squadra più difficile del suo girone. C’è chiaramente grande attesa quindi per l’esordio delle nostre azzurre: l’obiettivo sarà quello di superare il primo turno e proseguire il più possibile nella competizione, dove però sono altre le favorite d’eccellenza (come Stati Uniti e Germania). Per parlare di questi Mondiali di calcio femminile 2019 abbiamo sentito Roberto Piras, allenatore del Ravenna Women, che si è classificata terza nel campionato di serie B appena concluso sfiorando la promozione: eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.
Iniziano i Mondiali di calcio femminile 2019: sarà veramente un grande avvenimento sportivo? Credo proprio che sarà così, del resto i Mondiali sono sempre un grande avvenimento sportivo. Poi col fatto della mancata presenza della Nazionale maschile agli ultimi Mondiali la presenza della azzurre avrà ancora più significato.
Grande attesa per le azzurre: non c’è troppa pressione sulla squadra di Milena Bertolini? No, credo che Milena Bertolini sappia gestire nel modo migliore tutto questo, consentendo alla Nazionale di affrontare questi Mondiali nel modo ideale.
Chi pensa possa essere la leader della Nazionale? Credo che tutto il gruppo possa fare bene e disimpegnarsi nel modo migliore per disputare degli ottimi Mondiali.
La prima sarà con l’Australia: come dovremo giocare per strappare un risultato positivo? Dovremo solo giocare come sappiamo fare come siamo riusciti negli ultimi incontri. E’ vero che l’Australia è una nazionale molto fisica e dovremo contrapporci anche nel loro tipo di gioco per batterle, per ottenere un risultato positivo.
Crede che l’Italia possa andare lontano? Ci sono tutti i presupposti perchè questo succeda. Del resto penso che l’Italia possa superare il girone di qualificazione, poi magari andare anche molto lontano…
Chi vincerà i Mondiali? Stati Uniti e Germania secondo me saranno le favorite di questi Mondiali.
Il calcio femminile ha una base sempre più grande, come il Ravenna Women: come si è trovato nella formazione romagnola la passata stagione? Mi sono trovato bene a Ravenna, in Romagna, è stata un’esperienza molto bella. Siamo arrivati terzi e per poco abbiamo sfiorato la promozione. Purtroppo come capita talvolta nel calcio è successo così. C’era l’Inter che era una squadra al di fuori della nostra portata, noi in ogni caso abbiamo giocato molto bene e abbiamo disputato un grande campionato.
Ci riproverete la prossima stagione? Questo in teoria sarebbe l’obiettivo, sto trattando con la società, mi piacerebbe rimanere per continuare in questo progetto in un club come il Ravenna che fa grande calcio anche se non appartiene ai club più importanti, ai club professionistici. Anche la squadra maschile si comporta molto bene e gioca nella Lega Pro con molto onore.
C’è qualche sua ragazza che potrebbe esplodere nei prossimi anni? Voglio sempre dire che tutto il gruppo ha i suoi meriti, fa bene. Se però dovessi parlare di una mia giocatrice mi sento di farlo con Francesca Barbaresi. Sono riuscito a farla diventare un playmaker davanti alla difesa. Potrebbe avere grande futuro, andare in Nazionale. Essere una grande calciatrice del calcio femminile italiano.
Un po’ come Pirlo, come De Rossi, due giocatori molto forti in quel ruolo. Come loro, anche come Barella, un giocatore che riesce a occupare due ruoli a centrocampo, un grande giocatore che dà linfa a questa zona del campo. Sono sardo, seguo il Cagliari e ho visto tutto il suo talento questa stagione. Speriamo che Francesca diventi come lui!
Cosa pensa invece delle giocatrici italiane che fanno esperienza nei campionati esteri? E’ un modo per imparare un altro tipo di calcio, magari in campionati più importanti più evoluti in questo senso come gli Stati Uniti. E’ un modo per crescere dal punto di vista culturale, imparare una lingua. L’hanno fatto tante giocatrici italiane, una cosa che ha fatto anche la stessa Panico.
(Franco Vittadini)