Non usa mezzi termini Carlo Calenda, ex ministro per lo Sviluppo Economico, per stroncare la nuova ipotesi di salvataggio pubblico di Alitalia che potrebbe prevedere un coinvolgimento del presidente della Lazio, Claudio Lotito. Il leader di “Siamo Europei”, intervistato da “Circo Massimo”, ha dichiarato:”Sono dei matti. E mi sento anche responsabile. Quando decidemmo di dare il prestito ponte per portarla alla vendita a Lufthansa, che era l’unico partner serio, lo decidemmo perché sarebbe costato tantissimo farla fallire. Ma, visto come stanno andando le cose, tornando indietro lascerei gli aerei a terra e la farei fallire”. Calenda, come riportato da “La Repubblica”, ha aggiunto:”Butteremo altri miliardi di euro in una compagnia che così com’è non può essere competitiva. È insensato rimanere attaccati al sogno della grande compagnia di bandiera. Quel treno è passato. Già oggi le grandi compagnie di bandiera hanno difficoltà a difendersi dalle low cost, l’idea di poterlo fare con Lotito è risibile. Così come la buffonata di parlare di Atlantia, che prima volevano revocargli la concessione autostradale in un quarto d’ora, concessione che sta sempre lì, e ora vogliono dargli Alitalia. Boh…”. (agg. di Dario D’Angelo)
ALITALIA, LA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE DI CLAUDIO LOTITO
Il Presidente della Lazio nonché consigliere della Federcalcio Claudio Lotito ha deciso e già formalizzato un’offerta riservata di acquisto per Alitalia, l’ex compagnia aerea di bandiera in perenne crisi economica e gestionale ormai da diversi anni: se ne parlava degli ambienti ben informati nei giorni scorsi ma sembrava una semplice boutade, invece oggi all’Ansa lo ha confermato lo stesso Claudio Lotito sottolineando di averla già depositata e formalizzata. Al momento dunque l’iter che dovrà seguire il patron della Lazio è quello di dialogare con Ferrovie dello Stato per dimostrare di avere la capacità gestionale, strutturale ed economica di entrare nel nuovo asset societario che guiderà la futura Alitalia: Delta Airlines e Fs con il Mef che proverà a fare da raccordo per provare a chiudere una partita aperta già da molti mesi. Eccentrico e vulcanico uomo di calcio e di affari, proprietario di due imprese di pulizia, un’agenzia di vigilantes e un’altra di catering e non proprio “amatissimo” dai tifosi della Lazio per la gestione oculata e senza grosse spese della società biancocelesti (anche se va detto l’ha salvata dopo il crac Cragnotti, mantenendo la Lazio sempre nei primi 5-8 posti della Serie A e vincendo quest’anno la Coppa Italia 2019).
IL PRESIDENTE DELLA LAZIO VUOLE COMPRARE ALITALIA
L’ipotesi formulata e presentata da Lotito si affianca a quella dei costruttori-concessionari di Autostrade dei parchi, la Toto Holding Spa e anche ad Atlantia (famiglia Benetton): su quest’ultimi, lo sponsor principale è stato rappresentato dal Ministro Salvini che oggi in Question Time alla Camera ha spiegato «a me basta che si tutelino 11 mila posti di lavoro e che l’Italia abbia una compagnia di bandiera efficiente e che guardi al futuro, che cresca e compri aerei. Non ho pregiudizi nei confronti di nessun investitore, ma non me ne occupo io, visto che mi occupo di sicurezza». Di contro il Ministro Tria ha precisato che «in via del tutto preliminare, la tempistica per l’intervento del Mef in Alitalia prevede in primo luogo la presentazione di una proposta d’acquisto vincolante da parte dei soggetti che hanno manifestato interesse, e dopo valutazione dei commissari e del Mise, l’emanazione di un decreto di autorizzazione alla cessione dei complessi aziendali della procedura di vendita». Le offese ci sono e ora il Governo dovrà cercare di coordinare le varie offerte per arrivare ad una soluzione unica e unita: ricordiamo come il prossimo 15 giugno scade per Alitalia il terzo rinvio concesso a Fs per completare la cordata di co-investitori finora ferma al 60% del capitale della Newco con la presenza di Delta e del Mef, a Ferrovie il 30 per cento della compagnia, al ministero un 15 e agli americani un altro 15 per cento.