“L’argomento de La trattativa, per esempio, non è mai divenuto un’occasione politica: non ci sono state commissioni parlamentari sulla trattativa, anzi. La classe dirigente attuale è figlia della trattativa stessa, di quel periodo là”
, ha detto Sabina Guzzanti in occasione della presentazione del suo film “La trattativa”, come riporta Giornalettisimo. Ha poi spiegato come è nata l’idea del film: “Nasce perché giravo Draquila e ho intervistato Ciancimino. Come mi capita spesso l’intervista è stata lunga perché io il film lo scrivo al montaggio. Prima raccolgo più informazioni possibile. Rivedendo il mio colloquio con lui mi sono appassionata, ho pensato di approfondire la questione, ho trovato che fosse un racconto fatto per il cinema, una spy story perfetta”. Per quanto riguarda la sua imitazione di Berlusconi ha detto: “L’ho fatta solo perché non potevo avere quello vero”. Ricordiamo che il film “La trattativa” andrà in onda su Rai 2 a partire delle 21.20 ma sarà possibile vederlo anche sintonizzando i propri dispositivi mobile a Rai Play, cliccando qui.
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Regia di Sabina Guzzanti
La trattativa
va in onda oggi, giovedì 13 giugno, alle ore 21:20 su Rai Due. Il secondo canale della tv pubblica concede infatti l’importante spazio del prime time alla pellicola diretta e fortemente voluta da Sabina Guzzanti, uscita nelle sale italiane nel 2014 e che subito ha scatenato un acceso dibattito oltre che una veemente polemica a livello politico. Questa pellicola, ascrivibile al genere del documentario, vede alla regia Sabina Guzzanti e la sua produzione, curata dalla regista stessa, ha richiesto 4 lunghi anni. La casa di produzione e di distribuzione è la BiM Distribuzione, mentre la sceneggiatura è stata messa totalmente nero su bianco sempre da Sabina Guzzanti, che ha poi dedicato moltissimo tempo alla promozione del film, andata avanti per diverso tempo. Molto interessante, non solo per chi ama le colonne sonore, risulta essere la collaborazione di Nicola Piovani, compositore assai noto che ha curato tutta la parte musicale.
La trattativa, la trama del film
La trattativa,
che come detto è ascrivibile al genere documentaristico, ma che in realtà è un mix di diversi genere che la rende difficilmente catalogabile, si caratterizza per il fatto di essere il racconto di alcuni episodi che hanno caratterizzato la storia d’Italia a partire dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso in poi e che sono definiti con il linguaggio non solo giornalistico, ma anche giudiziario, “trattativa stato-mafia”. Gli attori e le attrici che Sabina Guzzanti ha ingaggiato per questo film interpretano diverse figure note e meno note di quegli anni e il tutto è alternato da stralci di interviste e servizi giornalistici di quegli anni. Le domande che il film si pone e a cui cerca di dare risposte sono diverse: una grande attenzione viene dedicata agli omicidi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il film è un atto di accusa nei confronti di quella parte di Stato che avrebbe deciso, dopo le stragi di Capaci e di Via D’Amelio, di venire a patti con la mafia e con quella parte di poteri dello Stato con essa collusi. Nel corso della pellicola la regista mette sul tavolo, senza filtri, quella che è la sua idea su questa “trattativa”, su quali siano state le sue conseguenze dirette nella società italiana e quali ne siano stati gli attori principali. Il tutto è raccontato con piglio documentaristico, senza che però Sabina Guzzanti dimentichi quello che sa fare meglio, ovvero la satira. Sono infatti diversi i momenti nel corso di questo documentario in cui l’artista si serve di questo mezzo espressivo per veicolare il proprio messaggio, le proprie idee e ciò che vuole raccontare e spiegare allo spettatore.