Maturità 2019, un piccolo evento in sé dato che per vari motivi l’Esame di Stato che prenderà ufficialmente quest’anno il via dal 19 giugno rappresenterà una sorta di spartiacque nel mondo della scuola italiana: infatti non solo sarà la prima volta che tra i banchi i maturandi saranno dei ragazzi e ragazze nati nel nuovo millennio e non più nel secolo scorso ma costituirà anche il… “banco” di prova per il nuovo format della Maturità stessa che prevede non solo cambiamenti nella Prima e soprattutto la temuta Seconda Prova ma ha portato a dire addio alla tanto amata tesina e a mettere da parte la Terza Prova, croce e delizia di centinaia di migliaia di studenti ogni anno. E non è un caso che, a parte qualche perplessità, sono molti i giovanissimi che hanno esultato a questa novità, dovendo di fatto svolgere una Prova in meno anche se restano i dubbi legati a quale sarà il livello di difficoltà delle prime due nella nuova veste.
MATURITA’ 2019: ADDIO ALLA TERZA PROVA
Insomma fra poche ore il debutto della nuova Maturità 2019 segnerà un momento di importante discontinuità nella storia della scuola italiana: due Prove scritte e poi il gran finale del colloquio orale. Ma che fine ha fatto la Terza Prova? Abolita, con grande gioia di tanti studenti, va detto, e maggior peso che avrà invece il credito scolastico maturato nel corso degli anni di studio mentre le due Prove saranno diversamente articolate: questo, come noto, ha portato a eliminare la Terza Prova cosa che, stando a un sondaggio, mette d’accordo circa il 45% dei maturandi che vedono di buon grado il fatto che le due prove scritte e poi quella orale abbiano lo stesso carico massimo di punti attribuibili. Meno d’accordo ha messo invece la contemporanea eliminazione pure della tesina che molti studenti amavano e che era un modo per provare a recuperare e mostrarsi forti sugli argomenti che si conosceva per poter raggiungere almeno l’agognato 60 e così “attutire” l’eventuale fallimento nel corso delle altre Prove.
STUDENTI CONTENTI, MA…
Tuttavia quest’anno i riflettori sono puntati sulla mancanza della Terza Prova, diventata oramai un caposaldo dell’Esame di Stato negli ultimi anni e che però, potendone fare ora un bilancio “storico” sin da quando è stata introdotta, non ha mai riscosso particolari simpatie tra i maturandi vecchi e nuovi. Il cosiddetto esame interdisciplinare o “Quizzone”, che di fatto è risultato essere lo scritto più copiato (o con tentativi di farlo…), con tanto di spifferi e indiscrezioni a go go online nei giorni che precedevano la prova stessa, è stato cancellato con un colpo di spugna dal Miur che, volendo provare a commentare ironicamente questa decisione, ha deciso di porre limite alla creatività degli studenti che ogni anno si ingegnavano a trovare nuovi metodi per copiare, tra bigliettini con le formule matematiche, paginette di antologia e letteratura miniaturizzate e liste di date nascoste chissà dove… Sarà stato dunque un bene abolire la Terza Prova o, sotto sotto, qualcuno la rimpiangerà? Alla pubblicazione dei voti e alle interviste di rito ai prossimi maturandi fuori dagli istituti l’ardua sentenza…